Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 29/10/2013, a pag. 41, l'articolo di Vauro Senesi dal titolo "Vauro: mai pronunciate quelle parole".
Anche Odifreddi ha collaborato per anni a Stampa e Repubblica, in Italia non ci sono mai state epurazioni di antisemiti e negazionisti.
Raffigurare gli ebrei con nasone, un fascio littorio sul petto e scriverci sotto 'Fiamma Frankenstein, mostri elettorali' significa essere antisemiti.
Vauro non ha nessun titolo per respingere le accuse che riceve e gli epiteti che gli sono arrivati disegnando in quel modo.
In quanto alla sua giustificazione (la collaborazione di anni e anni per il Corriere della Sera), facciamo notare che il 99% degli articoli di Odifreddi non contiene le affermazioni per cui è stato definito negazionista e antisemita, ma questo non significa che non lo sia.
Ecco il pezzo:
In secondo grado di giudizio la Corte di appello del Tribunale di Roma ha confermato la condanna di Caldarola e Polito per diffamazione nei miei confronti.
In un suo articolo su (testata Il Riformista della quale al tempo Polito era il direttore) Caldarola mi aveva attribuito, con tanto di virgolettato, la frase « Sporca ebrea» sostenendo che io l’avrei usata a didascalia di una vignetta riferita a Fiamma Nirenstein. Io non ho mai scritto, detto né pensato una frase così vergognosa . Da questo la mia denuncia a Caldarola e Polito e le due successive condanne sancite nei loro confronti nei due diversi gradi di giudizio. Ieri (28 ottobre) leggo sul un Corriere della Sera pezzo di Pierluigi Battista che oltre ad esprimere pesanti insinuazioni di antisemitismo riguardanti il magistrato della Corte di appello mi accusa, come già fece, sempre dalle pagine del Corriere della all’indomani della prima sentenza del Sera tribunale, di aver disegnato «... Una donna ebrea tratteggiata con il naso adunco della tradizione antisemita..». Considero razzismo e antisemitismo cancri della civiltà e non sopporto che mi vengano attribuiti sentimenti così odiosi e spregevoli. Sono arrabbiato ed amareggiato. Tanto più per il fatto che queste infamanti accuse mi vengono rivolte dalle pagine di questo giornale al quale mi onoro di collaborare da più di venti anni. Perciò ti chiedo, caro Direttore, se io fossi , come ripetutamente affermato da Battista, un razzista antisemita come hai potuto tollerare e come puoi tollerare che io abbia collaborato e continui a collaborare al Corriere della Sera? In attesa di una tua franca risposta, ti saluto con stima e affetto.
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