Il pericolo più grosso Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Abu Mazen premia Mons.Hilarion Capucci a Roma, durante la sua recente visita a Roma
Cari amici,
ma non saremo un pochino esagerati, "paranoici" come si ura dire oggi, a lanciare tutti questi allarmi sull'antisemitismo e l'antisionismo? Non bisognerebbe essere contenti, prendere atto che quarant'anni fa o settanta o centocinquanta o cinquecento le cose per gli ebrei andavano molto peggio? In parte è vero: nel 1512 o nel 1942 le cose andavano molto peggio. Ma io controbatto: non è che invece chi è così contrario al mio allarme sta nascondendo la testa sotto la sabbia e si rifiuta di vedere quel che accade, scambia un momento d tranquillità che sta vivendo lui e il mondo che gli è vicino per una tendenza generale? Facciamo qualche esempio degli ultimissimi giorni. Fra ieri e l'altro ieri, in Israele, si sono registrati quattro "incidenti": una sassaiola contro un autobus con otto feriti http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/173221#.UmytHfkz2a9 una granata contro uno scuolabus http://www.israelandstuff.com/arab-hurl-handmade-grenade-at-israeli-school-bus-in-west-bank# ,una bomba molotov tirata contro una macchina http://alya-breakingnews.com/2013/10/26/2245-2610 un-cocktail-molotov-lance-sur-un-vehicule-israelien-pres-de-silwad/ Tutti gli attaccanti erano arabi, tutte le vittime ebree. Inoltre c'è stato un tentativo di disturbare la popolare funzione religiosa che si tiene tradizionalmente alla Tomba dei Patriarchi a Hebron, nel sabato in cui si legge il brano biblico che riguarda l'acquisto del luogo da parte di Abramo http://www.jpost.com/National-News/7-peace-activists-who-wished-to-protest-occupation-arrested-in-Hebron-329750 .Senza continuare nella cronaca minuta, vorrei aggiungere altri due fatti recenti, di cui la cronaca naturalmente non ha parlato. In un paese amministrato dall'Anp, per la seconda volta è apparsa qualche giorno fa una bandiera nazista ad adornare la strada che percorrono gli automobilisti israeliani, tanto per chiarire i sentimenti della popolazione o della sua leadership http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/172988#.Umy5nfkz2a8: qualcosa di un po' peggio degli amletici dubbi di un certo matematico italiano sulle camere a gas. E quando il presidente dell'Anp (o meglio, il dittatore dei territori dell'Anp, dato che è stato eletto otto anni fa e poi mai più sottoposto al vaglio del voto) Muhammad Abbas, è venuto in Italia non tanto per incontrare il Papa o i nostri politici, ma soprattutto per attribuire un premio a un suo caro amico che disgraziatamente non può mettere piede dalle sue parti. Perché è stato condannato per complicità coi gruppi terroristici: li riforniva d'armi approfittando della sua semi-immunità diplomatica, essendo un alto prelato della Chiesa Cattolica. Si tratta, ricorderete, di Monsignor Cappucci, di cui la Chiesa ottenne l'esilio al posto del carcere che meritava, con l'impegno a non immischiarsi più negli affari del Medio Oriente, regolarmente violato, dato che il "sacerdote" non manca se può di partecipare a manifestazioni antisraeliane e di recente anche in favore di Assad. http://www.timesofisrael.com/pa-honors-greek-catholic-archbishop-who-smuggled-arms/ ). Bene, in nome evidentemente della rinuncia alla violenza, Abbas è venuto in Italia a portargli un bel premio per il suo impegno a favore della causa palestinese http://www.imra.org.il/story.php3?id=62104 . Un quadretto rassicurante, non vi pare? Di cui naturalmente nessuno parla http://blog.camera.org/archives/2013/10/archbishop_gets_award_for_armi.html . Torniamo a questo weekend. In Australia, che sembra così lontana dal Medio Oriente e sicura, venerdì sera un gruppetto di cinque ebrei che usciva dalla funzione in sinagoga è stato assalito e seriamente ferito da un gruppo di musulmani http://atlasshrugs2000.typepad.com/atlas_shrugs/2013/10/australia-muslim-mob-severely-injures-five-jews-in-unprovoked-antisemitic-attack.html . In Quatar, nei campionati di nuoto, essendo obbligati dalle autorità sportive internazionali ad accettare anche Israele, l'emiro che briga in tutto il mondo e la sua televisione islamista Al Jazeera hanno fatto il possibile per cancellare la presenza israeliana almeno dalla vista http://www.debbieschlussel.com/66683/nbc-fina-world-cup-swimming-broadcast-censors-out-israeli-flag-to-appease-muslims-flag-also-pulled-facility/ E in Israele? In questo momento, mentre vi scrivo, è riunito il comitato governativo che dovrà autorizzare il rilascio di 25 ergastolani palestinesi, tutti condannati per omicidio o complicità http://www.timesofisrael.com/government-to-approve-names-of-25-palestinian-prisoners-set-for-release/? . L'esperienza mostra che questi criminali una volta rilasciati per qualche scambio, hanno una forte propensione a ritornare alla loro attività preferita. Non si mettono a coltivare l'orticello godendosi la pensione che gli passa l'Anp e la stima dell'ambiente per il sangue che hanno sulle mani, non giocano a bocce né si trovano un lavoro onesto, ma ricominciano subito, appena digeriti i confetti con cui sono festeggiati dopo la "liberazione" a organizzare ed eseguire atti terroristici. La domanda è perché Israele li rilasci allora, o meglio perché Netanyahu spenda il suo prestigio personale per imporne la liberazione, quando buona parte dei partiti di governo sono contrari (e per esempio i deputati di Habait Yehudit hanno presentato una legge per impedirlo). La risposta è semplice, sono le "forti pressioni" (gergo diplomatico per ricatto) esercitato dall'amministrazione Obama e dalla Comunità Europea per far continuare le trattative con l'Anp, a pena di sanzioni militari, diplomatiche, economiche. Netanyahu sa benissimo che la trattativa con l'Anp non porterà da nessuna parte, perché il progetto strategico dei palestinisti è la distruzione dello stato ebraico e lo sterminio dei suoi abitanti. Sa che rifiutano le condizioni che eufemisticamente si chiamano di sicurezza (e servono a rendere più difficili le aggressioni loro, il terrorismo loro, non dei rischi che potrebbero arrivare da Marte o dal Mozambico). Sa che non sono disposti a riconoscere uno stato ebraico, anche se si dicono disposti (provvisoriamente) a convivere con un'entità che non corrisponda al popolo ebraico. Sa che rifiutano di concludere le trattative con una dichiarazione di chiusura di tutte le rivendicazione, perché applicano la tattica del salame che si mangia a fette. Netanyahu sa benissimo tutto questo, conosce le posizioni pretestuose dell'Anp, la sua incapacità di rappresentare tutta la popolazione araba (perché c'è Hamas e anche Fatah farebbe il giochino che ha già usato qualche volta di dire che i patti presi dall'Anp o dall'Olp non la impegnano). E però insiste per riconsegnare i terroristi condannati. Perché? La ragione è che se Israele rompesse su questo impegno, che ha preso su fortissime pressioni (= ricatto) americano, darebbe il pretesto a Obama per concludere senza problemi il suo cambio di alleanze con l'Iran e di danneggiare il più possibile Israele. Per questo aspetta che la rottura avvenga sul merito e da parte palestinese. Insomma, è il gioco del cerino, anche se la fiamma ti scotta e ti fa male non devi farlo cadere, ma passarlo a un altro, che lo molli lui. Per fortuna Netanyahu è bravo e lucido, ma bisogna rendersi conto che oltre ai nazisti vicino ha un nemico lontano, seimila chilometri più a Ovest, potente e determinato in questa faccenda, anche se in genere pasticcione e indeciso. Perché il pericolo più grosso oggi non sono i palestinisti e neppure gli islamisti delle diverse fazioni, ma l'Iran e l'amministrazione Obama, che stanno provando ad allearsi.