Ho letto stamattina sul Foglio una lettera che mi ha lasciato sbigottita, eccola:
"Al direttore- Mi spiega perché il Parlamento italiano , sponsor Giorgio Napolitano, mi vuole mandare in galera solo perché non sostengo - assieme a Bernard Lewis (si parva licet)...)- che non vi è stato un 'genocidio degli armeni' ? Quell'immane e realissimo massacro del 1914 fu infatti una atroce "pulizia etnica" contro popolazioni armene accusate di 'intelligenza ' con l'attaccante Russia. Grande, tra i due termini, la differenza, il peso politico e morale. Ma forse, se mi processeranno, se mi dichiarerò gay, me la cavo..
Carlo Panella
che ne pensate ?.
Maria Epremian
Grazie per la segnalazione, ci era sfuggita. Ha ragione, c'è da rimanere più che indignati nel leggere queste righe tra il serio e il faceto. Il genocidio armeno è stato tale, cercare di sminuirne la portata chiamandolo 'pulizia etnica', e immaginando che la causa fosse un intero popolo che 'tradisce' la propria patria per favorire il 'nemico' russo, è una spiegazione che nessun storico serio firmerebbe. Carlo Panella non è nuovo a queste sortite, nel '79 non capì nulla della rivoluzione di Khomeini, prigioniero dell'ideologia sessantottina vide in lui il liberatore della Persia. Un'altra cantonata la prese con la Turchia di Erdogan, vedendovi finalmente il cammino verso la democrazia. Adesso scambia genocidio con pulizia etnica, non capendo che uno convive con l'altro, una polemica senza alcun senso, se non quello forse scrivere una letterina che l'autore pensa sia birichina, come lascia pensare la battuta finale 'se mi dichiarerò gay..', battuta per altro di pessimo gusto.
Francamente non ci aspettavamo una caduta simile da chi ha scritto sull'islam alcuni testi importanti e fondamentali.
IC redazione