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Come ragiona un giudice 21/10/2013

Copia di lettera inviata al giudice Tinti:

Egr. dott. Tinti,

 sono Giovanni Mancini, notaio in Santhià(VC).
Essendo lettore affezionato de Il Fatto dal primo numero, la seguo da quando ha cominciato a scrivervi ed ho quasi sempre condiviso le sue opinioni ed analisi.
Tuttavia, su quanto scrive oggi (18.10.2013), su negazionismo=idiozia non reato, ho da farle delle contestazioni. Lei sostiene che il negazionista non dice che i nazisti hanno fatto bene ed ammazzare milioni di ebrei e non dice che sarebbe bene rifarlo.
Mi scusi, ma ha mai letto o ascoltato qualche testo negazionista? Quando non lo dicono apertamente, come nella maggior parte dei casi, è lapalissiano che sostengono che lo sterminio non c'è mai stato ed i pochi(!!!)morti ammissibili sono morti per malattia o fame.
La invito a leggere o rileggere qualche testo di un negazionista: è una summa disgustosa e stomachevole di falsità, ipocrisia, cinismo, bugia e disumanità. Ah, dimenticavo, in alcuni casi è anche una prova provata di squilibrio mentale. Siccome seguo l'argomento Shoah, antisemitismo, razzismo, sin dagli anni del liceo, ho riflettuto anch'io spesso su come conciliare l'art.21 Cost. con l'eventuale diritto di dichiararsi pubblicamente nazisti e col negare la Shoah (o -per me- qualunque altro sterminio, ferma restando l'unicità della Shoah).
Ho concluso che vietare e punire il negazionismo sia del tutto conciliabile col diritto di parola e, quindi, sia giusta legge penale in quel senso ( ovviamente ci sarebbe contemporaneamente necessità di educazione, ma questo è un altro discorso).
A sostegno della sua tesi, e cioè che una legge che punisca il negazionismo sarebbe incostituzionale, dice che sarebbe inaccettabile (e sono d'accordo) punire chi sostiene l'ateismo.
Ma che c'entra?
Affermare che Dio non esiste, cosa che accade normalmente, non comporta danni alla società e direi che lascia il tempo che trova, perché poi ognuno si fa un convincimento personale.
Affermare invece che la Shoah è tutta un'invenzione porta un danno duraturo alla società, perché istiga all'odio ed alla violenza, come i fatti di ogni giorno purtroppo dimostrano e come si deve constatare sempre più spesso in Europa (vedi Grecia, Ungheria, ecc.).
E' questa la valenza criminale del comportamento negazionista. Se dico che Dio non esiste, il mio interlocutore al massimo potrà non essere d'accordo e, con la presunzione tipica di molti credenti, compatirmi.
Se invece dico che la Shoah è tutta un'invenzione degli ebrei, che così hanno avuto il risarcimento di poter creare lo Stato di Israele, istigo all'odio ed alla violenza contro gli ebrei e contro Israele, e direi contro le persone in generale. Le sembra che lo spirito e la lettera della nostra bellissima Costituzione possa permettere una cosa del genere?

Con stima,
Giovanni Mancini

P.S. : A proposito dell'irragionevolezza dell'estensione del diritto di voto a persone incolte e disinformate, condivido, soprattutto pensando alla nostra società dove scientificamente si è privato gli individui della capacità critica. Per cui da anni, ovviamente senza risultato, propongo almeno corsi obbligatori elementari di diritto costituzionale nelle scuole, nei centri anziani, in cambio di sconti fiscali.

Se la giustizia in Italia è arrivata dove sappiamo è anche grazie a giudici che ragionano come il dott.Tinti. La solo idea di essere giudicati da un giudice simile, ci fa venire in mente quanto disse Calamandrei nei primi anni delsecondo dopoguerra: " se dovessi eseere arrestato con l'accusa di aver stuprato la Madonnina del Duomo di Milano, prederei subito il primotreno per la Svizzera"
IC redazione
 


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