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Ugo Volli
Cartoline
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La continuazione del genocidio con altri mezzi e il suo rimedio 16/10/2013

La continuazione del genocidio con altri mezzi e il suo rimedio
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

vi ho illustrato spesso, credo, gli strenui tentativi che l'Europa fa per diventare finalmente Judenrein, come hanno sognato per primi gli egizi e i persiani del periodo ellenistico, poi molti padri della Chiesa, Maometto e i teologi spagnoli e Lutero e tanti altri fino a Hitler. Per una terribile ma interessantissima storia della teologia e della filosofia eliminazionista vi invito a leggere “Antijudaism” di David Nirenberg, appena uscito; trovate qui una recensione: (http://www.openlettersmonthly.com/judaize-this/ ).



Ve ne ho parlato anche di nuovo qualche giorno fa, raccontandovi della delibera del Consiglio d'Europa che ingiunge a tutti gli stati europei di proibire la circoncisione, per il bene dei bambini, naturalmente. Vi rimando a quella cartolina (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=50945 ) per un commento alla delibera europea.


Foto del rastrellamento del Ghetto di Roma

Ma oggi, mentre ricorre il settantesimo anniversario della deportazione degli ebrei romani, bisogna dire qualcosa di più. Hitler non era isolato e non lo è ancora oggi, nonostante la grande produzione di discorsi buonisti del politically correct. L'odio degli ebrei e il tentativo di eliminarli, o almeno di espellerli dai paesi “civili” continua, per lo più sotto il travestimento dell'antisionismo e della critica “delle politiche del governo israeliano”, che certamente in linea di principio si può fare ma colpisce ogni governo israeliano nella misura in cui non rinuncia a lavorare per la sopravvivenza dello stato ebraico: anche Rabin, che certo era assai diverso dalla mammoletta icona del pacifismo in cui l'hanno deformato gli anti-israeliani di Haaretz, Peace Now, J-Street, J-call e tutti gli altri “ebrei giusti” che per giustizia cercano di distinguersi dai propri simili. Vi invito a questo proposito a leggere qui (http://www.mythsandfacts.org/article_view.asp?articleID=270 ) qualche brano dell'ultimo discorso che Rabin tenne alla Knesset prima di essere ucciso: ne sarete certamente sorpresi.

Sotto le vesti della democrazia e del buonismo, della difesa degli animali e dei bambini, continua dunque una politica di rifiuto e di esclusione, magari in parte inconscia, che ha il senso preciso di impedire la condizione ebraica in Europa. Dappertutto in Europa si può cacciare, si possono allevare gli animali in condizioni inumane, si possono allevarli per scuoiarli e farne pellicce, si possono uccidere gli animali sparando loro un chiodo in testa (questa sarebbe la modalità "umana”); non lo si può fare solo tagliando loro la carotide con un coltello affilato, secondo la modalità ebraica della macellazione, concepita per essere meno dolorosa possibile e obbligatoria per gli ebrei osservanti che si nutrono di carne. Dappertutto sono leciti i concorsi di bellezza infantili, la pubblicità con modelli bambini, il trucco, il piercing, il rifiuto delle vaccinazioni, il junk food. La sola cosa che turba la coscienza europea è la circoncisione, che definisce gli ebrei da tremila anni e a quanto pare presenta anche dei vantaggi rispetto alle malattie sessualmente trasmissibili.

Di tutto questo vi ho parlato già e mi permetto di richiamarlo solo perché è di importanza estrema per l'esistenza del popolo ebraico in Europa. Tanto importante che il parlamento israeliano vi ha dedicato un dibattito da cui è emersa una proposta che voglio riferirvi. Se posizioni come quelle del Consiglio d'Europa prevarranno, se la sua delibera che non ha valore di costrizione legale diventerà legge nei paesi europei, alla fine si è deciso, le circoncisioni avverranno nelle ambasciate israeliane ( http://www.jpost.com/Diplomacy-and-Politics/Circumcision-ceremonies-should-be-held-at-Israeli-embassies-in-Europe-328699 ). "In caso di necessità, daremo istruzione alle nostre ambasciate per eseguire circoncisioni sulla loro proprietà, che è di proprietà sovrana di Israele", ha detto [il presidente della commissione della Knesset per gli affare della Diaspora, Yoel] Razvozov in un comunicato. Egli ha aggiunto che "è molto importante che noi, in quanto membri della Knesset, nello stato di Israele, categoricamente difendiamo e preveniamo la possibilità che questo rituale ebraico o di qualsiasi altro sia proibito per legge in Europa." (http://www.israelhayom.com/site/newsletter_article.php?id=12581 ).

Vi è molto di simbolico in questa scelta. Almeno per quanto riguarda l'Europa, ma probabilmente tutto il mondo salvo gli Stati Uniti, la sopravvivenza dell'ebraismo può essere garantita solo da Israele, non ha la forza per conservarsi autonomamente. Di fronte al rischio di una rinascita e di un'affermazione di partiti apertamente antisemiti (in Francia, in Ungheria, in Grecia) o di quella dell'antisemitismo subdolo del politically correct, solo l'esistenza di Israele è in grado, concretamente, di garantire quella dei resti della popolazione ebraica sparsa in Europa.

Israele non è nato come compenso alla Shoà, come sostengono gli antisemiti. E' stato riconquistato da un lavoro di generazioni, che hanno comprato a caro prezzo le terre da proprietà assenteiste, le hanno dissodate e risanate dalla malaria e dal deserto, vi hanno edificato città e paesi, li hanno difesi dal terrorismo, hanno ottenuto dalla comunità internazionale alla fine della Prima Guerra Mondiale l'assegnazione di una piccola frazione dell'impero turco che si dissolveva come patria nazionale sotto supervisione inglese, l'hanno difesa contro l'assalto di eserciti arabi soverchianti e il terrorismo quando il mandato inglese si è ritirato e poi molte altre volte ancora. Se settant'anni fa ci fosse stato lo Stato di Israele, o anche solo la Gran Bretagna avesse svolto il compito stabilito dalla comunità internazionale di favorire l'immigrazione ebraica, oggi non dovremmo ricordare tutti gli ebrei romani intrappolati e rastrellati dai nazifascisti, e gli altri che da tutt'Europa furono condannati alla distruzione: avrebbero avuto dove andare, sarebbero stati in grado di salvarsi. In un mondo che persegue ancora il genocidio con altri mezzi, Israele è la sola garanzia di salvezza. Per questo è odiato, attaccato, boicottato. Per questo chi lo odia, lo attacca, lo boicotta è un piccolo Priebke, un Eichmann in sedicesimo, anche se crede di essere di sinistra, rispettoso dei diritti umani, magari in casi particolarmente squallidi anche ebreo.

Ugo Volli


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