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Il Giornale Rassegna Stampa
15.10.2013 Vaticano: il primo incontro del nuovo Segretario di Stato sarà con Abu Mazen
una scelta che denota la politica estera di Francesco I ?

Testata: Il Giornale
Data: 15 ottobre 2013
Pagina: 24
Autore: Serena Sartini
Titolo: «Vaticano, inizio in salita per l’erede di Bertone: incontro coi palestinesi»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 15/10/2013, a pag. 24, l'articolo di Serena Sartini dal titolo "Vaticano, inizio in salita per l’erede di Bertone: incontro coi palestinesi".


 Pietro Pa­rolin, nuovo Segretario di Stato in Vaticano.

Notiamo che, come riporta Serena Sartini, "
giovedì mattina, per lui in agenda c’è il primo appuntamento impor­tante: l’udienza al presidente dell’Autorità nazionale palesti­nese Abu Mazen, con cui discu­terà della delicata situazione in Medio Oriente.". Non è chiaro per quale motivo, nella titolazione, venga scritto che l'inizio di Parolin è in 'salita' per via dell'incontro con i palestinesi. Vista la politica filoaraba del Vaticano, siamo sicuri che Parolin e Abu Mazen si intenderanno molto. Altro che 'salita'.  Un incontro con Israele è in programma ? Visto che è l'unico paese in Medio Oriente dove i cristiani godono di tutte le prerogative di uno stato democratico.
Ciò detto, aspettiamo di leggere il comunicato post-incontro per una ulteriore valutazione.
Ecco il pezzo:

Dopo sette anni, il cardinale Tarcisio Bertone lascia l’incari­co di Segretario di Stato, iniziato con Benedetto XVI e proseguito nei primi sette mesi di pontifica­to di Francesco. Inizia una nuo­va era in Vaticano: si insedia uffi­cialmente monsignor Pietro Pa­rolin, finora Nunzio in Venezue­la, da oggi nuovo «primo mini­stro », voluto da Papa Bergoglio come suo braccio destro nelle at­tività diplomatiche e politiche della Santa Sede. È la prima no­mina di peso di Francesco, an­nunciata lo scorso 31 agosto, che da oggi diventa effettiva.
Fine diplomatico e grande pa­store che sa stare in mezzo alla gente, della provincia di Vicen­za, 58 anni, Parolin è il segretario di Stato numero 59. E giovedì mattina, per lui in agenda c’è il primo appuntamento impor­tante: l’udienza al presidente dell’Autorità nazionale palesti­nese Abu Mazen, con cui discu­terà della delicata situazione in Medio Oriente.
Intanto, alle 12 in punto di og­gi, nella Sala della Biblioteca, Pa­pa Francesco riceve i vertici del­la Segreteria di Stato: occasione per un saluto al cardinale Tarci­sio Bertone, a cui rivolgerà an­che un ringraziamento per il la­voro svolto, e un benvenuto al nuovo segretario di Stato.
Durante questi sette anni, Ber­tone è stato oggetto di non po­che critiche. Prime fra tutte per aver trasformato l'incarico di se­gretario di Stato in una sorta di «vice Papa»: per i suoi numerosi
viaggi sia in Italia che all'estero, per non aver saputo gestire effi­cacemente la vicenda di Ratisbo­na, quando Ratzinger pronun­ciò un discorso che fece infuria­re il mondo islamico. O come nel caso della remissione della scomunica al vescovo lefebvria­no Richard Williamson, per le sue posizioni negazioniste sull' Olocausto. Malumori anche per la gestione della vicenda Vatile­aks, la fuga di documenti riserva­ti del Papa che, tuttavia, aveva rinnovato al salesiano la propria fiducia.
Bertone va dunque in pensio­ne, ma rimane Camerlengo di Santa Romana Chiesa e presi­dente della commissione cardi­nalizia di vigilanza dello Ior.
Di tutt'altra stoffa è il nuovo primo ministro vaticano. Paro­lin appartiene alla tradizione di­plomatica e avrà ora il delicato compito di accompagnare il Pa­pa argentino in una nuova fase della Curia, prevedendone la sua riforma. In un primo incon­tro del G8, il consiglio di cardina­li chiamati dal Papa per lo studio di una riforma, si è discusso pro­pri­o di una rivisitazione della se­greteria di Stato, intesa più co­me una segreteria del Papa. Una decisione che potrebbe portare a un qualche ridimensionamen­to della centralità della Segrete­ria di Stato, rispetto ai dicasteri che comunque potrebbero subi­re uno snellimento.
Nato il 17 gennaio 1955, Paro­lin è stato ordinato sacerdote nel 1980. Laureato in diritto ca­nonico alla Gregoriana, è entra­to nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1986. Ha lavorato nelle rappresentanze pontificie in Nigeria, Messico, e in Ve­nezuela. Dal 2002 al 2009 ha lavo­rato in Segreteria di Stato come vice-ministro degli Esteri. E pro­prio i­n questo periodo si è distin­to per l'abilità con cui ha trattato
i rapporti con la Cina, giungen­do a un soffio da un accordo bila­terale storico, e con il Vietnam.
Oltre all'italiano, conosce il francese, l'inglese e lo spagnolo.
In una recente intervista ha af­frontato la questione del celiba­to nella Chiesa cattolica, dichia­rando che il «celibato non è un dogma della Chiesa» ma una «tradizione ecclesiastica», aprendo all'ipotesi di una di­scussione
sul tema.

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