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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Valentino Baldacci, Giovanni Spadolini, La questione ebraica e lo Stato d’Israele 14/10/2013

Giovanni Spadolini.
La questione ebraica e lo Stato d’Israele        Valentino Baldacci
Edizioni Polistampa – Fondazione Spadolini Nuova Antologia  euro 18


Il saggio che il professor Valentino Baldacci, già docente alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze e autore di libri importanti, dedica a Giovanni Spadolini è un’opera encomiabile non solo per l’accuratezza storica e la meticolosità con la quale ricostruisce la figura di uno fra i più grandi statisti che l’Italia abbia avuto, ma perché offre un quadro puntuale delle posizioni che Spadolini, nella sua lunga attività di politico, giornalista, storico, assunse nei confronti dello Stato di Israele e dell’ebraismo.
Amico del popolo ebraico e di Israele, che lo ha ricambiato dedicandogli un bosco quando era ancora in vita e conferendogli la laurea honoris causa in filosofia all’Università di Gerusalemme e di Tel Aviv, Giovanni Spadolini fu un convinto assertore della pace in Medio Oriente che però non poteva prescindere dal riconoscimento all’esistenza dello Stato ebraico e per questo, con il rigore morale che ha sempre ispirato la sua esistenza, rifiutò di ricevere Yasser Arafat nel 1982 quando era Presidente del Consiglio perché non voleva stringere la mano a persone compromesse con il terrorismo.
Dinanzi a una tale onestà intellettuale, chi scrive non può non ricordare quel politico italiano che, invece, si fece fotografare a braccetto con il capo di Hezbollah e la nostalgia per una figura politica trasparente, non incline a compromessi, si mescola alla consapevolezza del vuoto che la scomparsa di Giovanni Spadolini ha lasciato nella politica italiana.
Uomo di notevole cultura, capace come pochi altri di analizzare la realtà e il susseguirsi degli avvenimenti storici, Spadolini ebbe sempre un atteggiamento di attenzione, rispetto e vicinanza al mondo ebraico durante l’arco della sua attività di giornalista, di politico e di storico.
Le posizioni da lui assunte durante la Guerra dei Sei Giorni, a testimonianza di una coerenza  incrollabile, lo portarono ad opporsi a molti esponenti della politica italiana e a quanti, con atteggiamenti pregiudiziali e mistificando la verità, vollero trasformare in guerra di aggressione il tentativo dello Stato ebraico di difendere il proprio diritto a esistere.
La coerenza del grande statista – che non fu mai immobilismo - emerse ancora sia in occasione del dirottamento dell’Achille Lauro nel 1985 ad opera dei terroristi di Abu Abbas, sia con la sentita partecipazione al funerale del piccolo Stefano Tachè, ucciso nel corso dell’attentato terroristico alla Sinagoga di Roma.
Il volume del professor Baldacci che si avvale di una prosa scorrevole e di un’alta cifra linguistica, è oltremodo prezioso per la capacità dell’autore di seguire, pagina dopo pagina, l’evoluzione dell’atteggiamento di Spadolini nei vari momenti della sua attività pubblica, offrendo al contempo un quadro storico accurato delle vicende del Medio Oriente nei confronti delle quali lo statista prese posizione o manifestò il suo pensiero.
Consapevole del grande contributo dato dall’Ebraismo italiano, nel corso dei secoli, alla cultura e alla civiltà dei diritti, Giovanni Spadolini riflettè sul parallelismo fra il Risorgimento italiano e quello ebraico rappresentato dal sionismo, mettendo in luce l’influenza che ebbe su Theodor Herzl il pensiero di Mazzini. Colpisce inoltre, soprattutto se confrontata con la mediocrità delle attuali figure politiche, la presenza nelle valutazioni di Spadolini di una componente etica, “un richiamo ai principi irrinunciabili che devono guidare l’azione politica”.
Frutto di mesi di lavoro dedicati a compulsare archivi, testimonianze, discorsi, il saggio di Valentino Baldacci non è solo un omaggio a un grande statista ma è un’opera di inestimabile valore, da leggere nelle scuole per far conoscere ai giovani un tassello prezioso della Storia italiana e del Medio Oriente attraverso il pensiero e le azioni di un uomo che ha fatto del rispetto delle regole, della trasparenza e della moralità il principio ispiratore della propria esistenza.
E’ soprattutto ai giovani che vorrei suggerire la lettura del saggio di Valentino Baldacci, affinché ispirandosi all’esempio di un grande uomo politico, quale fu Giovanni Spadolini, traggano forza e fiducia per trasformare questa Italia in un Paese migliore.

Giorgia Greco


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