Sul tema dibattuto della circoncisione, riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/10/2013, a pag- 37, la lettera di Yasha Reibman, vice-presidente della Comunità ebraica di Milano.


Yasha Reibman
Dobbiamo chiederci se in Europa ci sia ancora posto per ebrei e musulmani o se ci troviamo su un piano inclinato che arrivi a proibire due pratiche centrali per ebraismo e Islam. Polonia, Norvegia, Svizzera, Islanda hanno vietato la macellazione rituale. L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha chiesto di fatto la proibizione della circoncisione. Il Corriere ha affrontato il tema il 5 ottobre, ma data la posta in gioco qualcosa va puntualizzato. La circoncisione nulla ha a che fare con le mutilazioni genitali femminili, dal momento che nessuna funzione fisiologica viene limitata. Semmai, come sottolineato nel 2012 dall'American Academy of Pediatrics, dal punto di vista medico, i rischi sono superati dai vantaggi (come una minor probabilità di contrarre Hiv, Papilloma virus, Herpes genitale e sifilide). Una conseguenza positiva del dibattito potrebbe essere una più ampia consapevolezza della necessità di controllare la coagulazione prima dell'intervento riducendo i rischi di emorragie. È invece una richiesta da respingere quella di spostare l'età della circoncisione affinché il bambino possa esprimere il consenso. Innanzitutto per il bambino stesso, perché tale intervento è minimo se fatto da piccoli, mentre diventa impegnativo, sotto ogni aspetto medico e psicologico, se affrontato da grandi. Si tratterebbe poi di una richiesta discriminatoria: il consenso del bambino non viene preteso per altre pratiche mediche (come le doverose vaccinazioni) o sociali (come i fori nelle orecchie). Ma il dibattito deve anche essere serio e non può esserci reato senza pena. È facile prevedere che, in seguito al divieto, ai bambini verrebbero diagnosticate malformazioni urogenitali tali da necessitare la circoncisione, oppure i neonati verrebbero portati all'estero per rientrare circoncisi. Per un reato in cui non vi è danno, verrebbero arrestati i genitori o i figli affidati ai servizi sociali? È evidente che tali iniziative nascano dalla paura suscitata da immigrazione e fondamentalismo islamico, ma la paura è cattiva consigliera. II rischio è che l'Occidente non faccia tesoro della propria storia, lastricata di falliti ma terribili tentativi di limitare i diritti delle minoranze, a cominciare proprio dagli ebrei, odi eliminare de tutto il fenomeno religioso, come nell'Unione Sovietica. Dobbiamo tutti vigilare perché non si abbandoni la difesa della libertà religiosa a favore della conquista di una, inquietante poiché obbligatoria, libertà dalla religione.
(Yasha Reibman già Portavoce e Vicepresidente della Comunità ebraica di Milano)
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