Testo della lettera inviata ai due quotidiani cattolici su Gerusalemme:
"Sui due quotidiani cattolici "Osservatore Romano" e "Avvenire" sono state pubblicizzate le iniziative della Caritas italiana. Al riguardo, viene riportata una cartina in cui si evidenzia l'attività svolta a Gerusalemme, precisando che quella città si troverebbe in Palestina. Inoltre, non c'è alcuna colorazione che differenzi Israele dal mondo arabo che lo circonda. Sarò malizioso, ma ci vedo un consapevole o inconscio desiderio che lo Stato d'Israele scomparisse dalle carte geografiche nell'illusione che ciò eliminerebbe il problema dei pessimi rapporti fra cristianesimo e islam, in particolare in quella regione mediorientale.
Israele esiste e Gerusalemme è la sua capitale. Su questo non ci piove. Quanto alla "Palestina", il suo centro operativo è Ramallah e non è ancora uno Stato indipendente. Anzi, non lo sarà mai, attesa la propaganda subdola e vigliacca nei confronti delle nuove generazioni di "palestinesi" nelle quali si inocula fin da bambini un odio viscerale verso Israele e gli ebrei, illudendosi di delegittimare lil loro diritto di esistere e vivere in un proprio Stato nella terra dei loro padri. L'ambiguità non è certo una virtù cristiana, anche se è un costume purtroppo diffuso fra i cristiani di ogni denominazione, cattolici compresi."
Maurizio Del Maschio
Vedremo se la CARITAS si renderà conto di essere una istituzione cattolica che delegittima Israele, cancellandone addirittura il nome per sostituirlo con Palestina. Riconosca l'errore, e-come fece Papa Woytila- chieda scusa a Israele e agli ebrei e a tutte quelle persone di buona volontà che vorrebbero il rapporto ebrei-cattolici ben diverso da quello attuale.
IC redazione