Antisemitismo oggi Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
chi come voi legge Informazione Corretta sa quel che i giornali fanno fatica a dire, ma che è assolutamente vero: l'antisemitismo non è affatto morto, è anzi particolarmente diffuso e aggressivo. E' un dato che si misura sulle cronache: pensate alle recentissime minacce dei neofascisti a quello che è il più popolare e il più presente fra i leader ebrei in Italia, Riccardo Pacifici. O pensate all'altrettanto recente incidente della Smemoranda, il diario scolastico "satirico" che esprime la sensibilità della sinistra -TV, di quel gruppo cioè di scrittori e comici che hanno costruito ormai una lunga carriera sulla versione spettacolare della propaganda elettorale in stile "Repubblica" (sul diario dedicato ai ragazzi delle scuole medie c'era la battuta "molto spiritosa" per cui Peres avrebbe vinto il premio Nobel per la pace... perché aveva ammazzato tutti i concorrenti)... Ma forse qualche dato più generale serve.
Qualche tempo fa è uscito un rapporto del Dipartimento di Stato americano in cui si fa un bilancio degli "incidenti" antisemiti del 2012 ( http://www.jpost.com/Jewish-World/Jewish-News/US-report-anti-Semitism-a-problem-in-many-countries-310633 ): vi si parla di Venezuela ("preoccupazioni per le dichiarazioni antisemite del governo"), Ucraina ("elementi antisemiti nella retorica pubblica di governo e opposizione"), Ungheria ("più di 149 vandalismi di cimiteri ebraici"), Grecia (le azioni antisemite di "Alba Dorata"), Gran Bretagna ("forte salita degli atti di antisemitismo"). Si riporta anche un rapporto della commissione del Kantor Center per lo studio dell'ebraismo europeo contemporaneo, che parla di un aumento del 30% rispetto all'anno precedente, con 686 episodi di cui 273 attacchi a persone e 190 sinagoghe e altri luoghi di culto sconsacrati ( http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/166837#.UlEJ5oZ7Ka9 ).
Il Simon Wiesenthal Center ha fatto una specie di classifica scolatica mondiale per l'antisemitismo diffuso nella popolazione ( http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/166877# ) Solo gli Stati Uniti passano col massimo dei voti (A); Canada, Germania, Italia prendono un buon voto (B). La bocciatura piena riguarda invece paesi come Australia, Austria, Estonia, Lituania, Ucraina, Norvegia, Svezia, perché non solo l'attività antisemita è in aumento, ma essa è spesso ignorata dal potere politico e giudiziario.
Per capire la situazione, vi consiglio due altri documenti, uno è un documentario televisivo girato in Israele sul tema dell'antisemitismo contemporaneo, che potete vedere qui ( http://missingpeace.eu/en/2013/05/shocking-israeli-documentary-about-modern-anti-semitism/ ). E un altro è una lettera pubblicata dal Gateson Insitute di uno studioso islamico che vive in Medio Oriente, che si firma Ali Salim per ragioni di sicurezza ( http://www.gatestoneinstitute.org/3897/hatred-of-jews ). Ve ne cito solo un passaggio: " Noi musulmani facciamo l'errore di pensare che gli europei abbiano veramente cura di noi, soprattutto dei palestinesi. Sbagliamo. Gli europei semplicemente odiano gli ebrei più di quanto odiano noi e ci temono. L'amara verità è che gli europei di solito intervengono in una crisi [in Medio Oriente] solo se questo dà loro l'opportunità di schiersi contro gli ebrei. [...] Nonostante il loro Illuminismo, molti europei, tra cui i leader dell'Unione europea, sono ancora fondamentalmente antisemiti. Invece di attaccare gli ebrei a testa alta come i loro antenati - semplicemente passando le leggi discriminatorie, costringendoli a vivere in ghetti e uccidendoli - ora hanno stabilito che sia politicamente corretto attaccare Israele, fingendo che gli israeliani non siano ebrei. Sotto la loro correttezza politica cova ancora il loro antico, innato antisemitismo. Per alcuni cristiani, come per i musulmani, l'odio per gli ebrei è costruito su un antico fondamento religioso, un retaggio del Medioevo, ed è così fondamentale e così ben radicato che essi sono disposti a sostenere i musulmani in quasi tutto, fintanto che ciò danneggia gli ebrei in qualche modo."
Trovate esagerate queste espressioni? Pensate che se c'è ancora antisemitismo che serpeggia in Europa, oltre che nel mondo islamico, questa è colpa del conflitto fra Israele e i palestinesi? E' vero esattamente l'inverso. Se questo conflitto attira l'attenzione, fra i molti che purtroppo incendiano il mondo e in modo particolare il Medio Oriente, se i palestinesi, nonostante l'uso sistematico che fanno del terrorismo dal almeno cinquant'anni anche sul suolo europeo (Monaco, Burgas in Bulgaria, gli attentati alla sinagoga di Roma agli aereoporti di Fiumicino e di Vienna, l'Achille lauro ecc. ecc.) appaiono ai più e soprattutto alla propaganda non solo neofascista ma anche della sinistra come i buoni poveri perseguitati dai nazisti israeliani, questo dipende da un antisemitismo profondo, che ha trovato un nuovo modo di esprimersi, dopo l'odio religioso del Medioevo, le stragi dell'Inquisizione, i pogrom, il travestimento "scientifico" del razzismo (che è anch'esso figlio e non padre dell'antisemitismo), la Shoà. L'antisionismo, l'odio per Israele, sono l'antisemitismo nella sua veste attuale. Se ne volete delle prove, leggete questo documento molto analitico e ben fatto ( http://antisemitism.org.il/article/76749/how-todays-anti-zonism-continues-old-antisemitism ).
Insomma, nonostante le giornate della memoria e le feste della Resistenza, nonostante la costituzione e le dichiarazioni solenni di stati e forze politiche, l'antisemitismo è vivo e vegeto, continua nel vecchio progetto che era già di tanta parte del mondo cristiano medievale, di cercare di realizzare un mondo senza ebrei, come sono riusciti a fare, per quel tanto che hanno controllato, sia il nazismo che gli stati islamici contemporanei, a cominciare dalla "buona" e "moderata" Autorità Palestinese. Combatterlo oggi significa innanzitutto appoggiare Israele e il suo diritto a una vita sicura e pacifica.
Ugo Volli
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