La vergogna di boicottare Israele commento di Marcello Malfer, presidente dell'associazione Italia-Israele trentina
Testata:Trentino Autore: Marcello Malfer Titolo: «Boicottare Israele: la vergogna»
Riportiamo dal TRENTINO l'articolo di Marcello Malfer, presidente dell'associazione Italia-Israele trentina, dal titolo "Boicottare Israele: la vergogna".
Proprio in questi giorni si ricorda il settantacinquesimo anniversario dei provvedimenti razzisti del fascismo. Allora non furono solo espulsi da tutte le scuole di ogni ordine e grado studenti e professori ebrei, non solo gli ebrei furono cacciati da ogni istituzione (dal parlamento agli ordini professionali fino alle associazioni ricreative locali), ma iniziò un boicottaggio esplicito e violento di tutte le attività private gestite da ebrei. A settantacinque anni di distanza c'è chi ripropone il boicottaggio non degli ebrei uno per uno ma dell'unico stato dove essi hanno trovato sicurezza e possibilità di realizzare la loro cultura, Israele. Nel 'undefinedundefined gli antisemiti davano ottime ragioni per il loro boicottaggio: gli ebrei, dicevano, sono nemici della nazione, opprimono il popolo con le loro trame economiche, vogliono impadronirsi del mondo, sono rivoluzionari sovversivi ma anche capitalisti sfruttatori eccetera. Oggi, per giustificare la richiesta di boicottaggio contro Israele si esprimono ragioni altrettanto fondate: gli ebrei rubano la terra degli arabi, li opprimono, hanno una lobby che domina la politica internazionale. In casi estremi, oggi come allora, si accusano gli ebrei di “ammazzare i bambini”, palestinesi o cristiani che siano. Non sorprende, quindi, ma desta molta amarezza, che anche nella nostra regione si sentano di nuovo queste voci, anche se da parte di alcuni isolati estremisti. Vi è chi - chiede oggi l'annullamento dell'accordo scientifico fra Trentino e Israele. E' un'accordo molto importante per entrambe le parti. Israele possiede infatti uno dei complessi scientifici più avanzati al mondo per quanto riguarda informatica, intelligenza artificiale, sperimentazione agricola, biotecnologie, nuove tecnologie in genere - materie in cui il Trentino è riuscito a realizzare ricerche e istituzioni di avanguardia per l'Italia e l'Europa. Sono in atto scambi di ricercatori, progetti comuni, sviluppi che arricchiscono la nostra economia e la nostra scienza. Il danno sarebbe certamente grave. Ma soprattutto bisogna rendersi conto che questa richiesta di boicottaggio non viene dalla “responsabilità” ma dal pregiudizio e dall'odio. Le colpe attribuite a Israele sono semplicemente false. Non è vero che Israele sia l'”occupante illegale” di territori che non sono mai appartenuti ad alcuno stato palestinese (perché un tale stato non è mai esistito nella storia), ma che la comunità internazionale col trattato di San Remo aveva dedicato alla creazione di uno stato nazionale ebraico e che i trattati di Oslo fra Israele e Anp hanno stabilito debbano essere destinati secondo un accordo fra le parti (e in questi giorni le trattative sono in corso). Non è vero che la gestione di questo territorio vada contro il diritto internazionale. Eccetera. Quel che colpisce e dovrebbe far riflettere è il carattere unilaterale di queste posizioni, che intendono colpire lo stato del popolo ebraico per pretesti un po' ridicoli come l'esproprio di qualche campo per la costruzione di una linea ferroviaria e non si occupano delle vittime in Siria, proprio lì accanto, di tutto quel che avviene in Libia e in Egitto, in Iraq e in Tunisia, per non parlare del resto del mondo. Non c'è mai stato un boicottaggio del Trentino a memoria d'uomo né contro la repressione dei paesi sudamericani, né contro l'oppressione cinese del Tibet, né contro le stragi russe in Cecenia, né contro l'occupazione turca di Cipro, che è un paese membro dell'Unione Europea, Né contro nessun altro paese, per quanto tremende le stragi e le distruzioni commesse e le sue violazioni dei diritti umani. Nessuno ha proposto mai nulla del genere. Bisogna chiedersi il perché di questo strano privilegio di Israele. E la spiegazione è una sola, la stessa di settantacinque anni fa: razzismo e antisemitismo, che non sono limitati oggi ai fascisti, ma hanno contagiato anche una parte dell'estrema sinistra. Chiediamo alle istituzioni provinciali e all'opinione pubblica trentina non solo di rifiutare queste posizioni, ma di denunciarne l'origine ideologica e il pericolo. Perché il razzismo, una volta che inizia a presentarsi, è un male altamente contagioso che rischia di avvelenare il pensiero di molti e di perseguitare nuovi innocenti.
Per inviare la propria opinione al Trentino, cliccare sull'e-mail sottostante