Applausi
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Ali Khamenei: " Sì, ci manca così poco "
Cari amici,
avete mai sentito parlare di "compromesso storico"? No, non quella cosuccia provinciale che voleva Berlinguer, ma un grande, vero compromesso storico su base mondiale... è quello che sta perseguendo da anni il presidente Obama, nella sua illuminata saggezza: quello fra America e Islam. L'aveva teorizzato al Cairo quattro anni fa, poi ha cercato di realizzarlo in Egitto (ma quegli ingrati hanno rotto il giocattolo mandando al diavolo la Fratellanza Musulmana), e nel Maghreb (ma hanno un tantino esagerato e gli hanno ammazzato l'ambasciatore, quegli sbadati). Ora ci prova a Est. Ha minacciato di bombardare la Siria (ma solo pochissimo, quasi niente eh, come aveva pubblicamente spiegato il suo segretario di stato Kerry, dall'aspetto funereo, ma vispissimo e particolarmente furbo). Ma l'ha fatto solo come mossa tattica, solo per potersi ritirare in cambio di una promessa di consegnare "presto" i gas velenosi - in cambio a cui però il generoso Obama ha concesso il suo salvacondotto al regime di Assad, che tutto l'Occidente aveva dichiarato necessario rovesciare: una furbata pazzesca. Applaudita da tutta la stampa.
La linea rossa di Obama
E adesso però si arriva al compromesso storico vero, quello con il centro statale dell'espansionismo islamico degli ultimi trent'anni (e del terrorismo che lo sostiene), voglio dire l'Iran. Ci sono tante ragioni per diffidare del regime degli ayatollah, l'oppressione in cui tiene il suo popolo, il sostegno al terrorismo internazionale, le dichiarazioni di voler distruggere Israele, ma il punto più preoccupante e che ha provocato la reazione della comunità internazionale è il suo sforzo per dotarsi di un armamento atomico che nonostante i boicottaggi e i sabotaggi è quasi arrivato in porto. Come si fa a fare un "compromesso storico" con uno stato che sta costruendo la bomba atomica, ha i missili per portarli fino all'Europa (e a Israele e agli stati del Golfo) e li fa sfilare con cartelli che dicono "morte all'entità sionista, morte all'America". Che Francia e Inghilterra (e Israele) abbiano anch'essi un armamento atomico non è un buon motivo, dato che non minacciano nessuno e si limitano a tenerlo come ultimo deterrente se qualcuno li minacciasse.
Dunque Obama è un po' in difficoltà anche in questo caso a fare il suo compromesso storico. Ma l'uomo è pieno di risorse, non si abbatte per nulla di fronte alle difficoltà della sua politica, anzi le ignora, meglio, le seppellisce di parole, sicuro di ricevere in cambio i suoi applausi. Sentite che cosa ha detto al proposito nel suo discorso all'Onu: " Non stiamo cercando un cambio di regime, rispettiamo il diritto del popolo iraniano di accedere all'energia nucleare pacifica. Invece, insistiamo sul fatto che il governo iraniano rispetti le proprie responsabilità nell'ambito del Trattato di non proliferazione nucleare e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. A questo proposito, la Guida Suprema ha emesso una fatwa contro lo sviluppo di armi nucleari, e il presidente Rohani ha appena ribadito che la Repubblica islamica non potrà mai sviluppare un'arma nucleare. Queste affermazioni fatte dai nostri rispettivi governi dovrebbero offrire la base per un accordo significativo. Dovremmo essere in grado di raggiungere una risoluzione che rispetti i diritti del popolo iraniano, dando la fiducia mondo che il programma iraniano è pacifico." (http://www.breitbart.com/Big-Peace/2013/09/29/Obama-Falls-for-Iranian-Fatwa-Hoax ).
Non è fantastico? Applaudiamo a scena aperta. Ecco che il compromesso storico è di nuovo possibile, grazie a un paio di sorrisi di Rohani, qualche buona parola e delle promesse: più o meno gli stessi ingredienti che Obama ha accettato in cambio dei razzi (pochi, pochissimi, per carità) che si era impegnato a sganciare sulla Siria per stabilire che le armi di distruzione di massa come i gas e l'atomica non si possono usare.
Sul giornale si legge: " L'ossessione dei democratici: in Iraq c'erano le armi di distruzione di massa? "
Qui il gioco è più grosso, come lo è l'Iran rispetto alla Siria, l'atomica rispetto ai gas. Ma non importa. Perché c'è un'assicurazione più grossa, la "fatwa" di Khamenei. Sapete che cos'è una Fatwa? Spiega Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Fatwa ) "Una fatwā (arabo: فتوى, fatwā che significa parere consultivo, plurale فتاوى, fatāwā) è la risposta fornita a un qāḍī, giudice musulmano, da un giurisperito (faqīh) su un quesito presentatogli per sapere se una data fattispecie sia regolamentata dalla Sharīʿa e quali siano le modalità per applicarne il disposto. " Dunque avremmo un giudizio religioso del del più importante clerico sciita, che per questo è pomposamente chiamato "guida suprema" dell'Iran che proibirebbe lo sviluppo di armi nucleari. Che bello, che gioia, un Khamenei come Francesco, pacifista o quasi... Ma ne siamo sicuri?
Ebbene no, è una bufala. O se preferite, "disinformazia" di stile sovietico. Il Memri, la meritoria associazione israeliana che si è assunta il compito di monitorare i media mediorientali e cui dobbiamo fra l'altro quel po' che si sa del modo in cui predicano nei loro paesi i capi islamici, si è presa la briga di andare a studiare il sito internet della "guida suprema" e altre fonti ufficiali iraniane (http://www.memri.org/report/en/0/0/0/0/0/0/6291.htm ). Ha trovato un sacco di fatwa, per esempio una che considera medicazioni contenenti alcool (probite), una che discute quel che si debba fare se un amuleto contente un brano del corano cade nel WC (distruggere), una che proibisce di ridere durante la preghiera, una che considera il caso di una donna che danza davanti a suo marito (permesso, a patto che non sia accompagnata da altre attività proibite, come la musica o il canto) eccetera eccetera. Centinaia di fatwa, su tutti i temi. (http://www.memri.org/report/en/0/0/0/0/108/0/7348.htm ) Peccato che l'armamento atomico non risulti affatto fra questi. Il motore di ricerca dei siti iraniani non dà risultati e quelli che hanno osato chiedere hanno ricevuto la risposta che non si tratta di un tema pertinente alla giurisprudenza islamica (Guardate qui fino alle appendici, è molto interessante: http://www.memri.org/report/en/0/0/0/0/0/0/6291.htm ).
Barack Obama
E allora? Povero Obama, il Khamenei in stile francescano non c'è, resta solo il gesuitismo di Rohani... che Obama si beve con grande entusiasmo. Qualcuno della sua amministrazione, prima della solenne dichiarazione all'Onu, avrà controllato l'esistenza o meno della fatwa, almeno si spera. Se Obama non ha fatto verificare conferma un certo suo - come dire - dilettantismo politico, se l'ha fatto e sapeva che non si trova, bisogna dire che il suo "wishful thinking" (il pensiero desiderante che scambia le speranze con la realtà) si conferma qui particolarmente forte. Il compromesso storico lo vuol fare e lo farà, costi quel che costi. Il piccolo problema è che costerà a Israele, magari all'Europa e in definitiva all'America, ma in questo momento non a lui, che ne ricava solo degli applausi dalla grande stampa. E forse, considerato il tipo, delle conseguenze dei suoi atti quel che gli interessa non sono i fatti, ma gli applausi.
Ugo Volli