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Ugo Volli
Cartoline
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Se non è vera è ben trovata 30/09/2013

Se non è vera è ben trovata
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

Cari amici,

certo, in politica è un momentaccio. Da noi e anche in America, dove il conflitto sulla richiesta di Obama di aumentare il tetto del debito, cioè di spendere a favore dei gruppi che appoggia mandando il conto a figli e nipoti, rischia ancora una volta di far "chiudere il governo", cioè di sospendere tutte le attività non indispensabili. Il problema delle tasse e del debito, cioè del peso dello Stato sull'economia (concretamente sulla vita dei cittadini) è oggi al centro del conflitto politico, anche quando esso è travestito da personalismi vari. Il modello di Stato che si occupa dei cittadini dalla culla alla tomba e magari si fa anche imprenditore, fa le regole e gioca in campo, continua ad avere un grande fascino per coloro che sono in difficoltà e soprattutto per la classe politica che deve amministrarlo. Ma questo Stato è il problema, non la soluzione. Non c'è stato in questi anni nessun passo indietro neoliberale, anzi, né in Italia né in America. E la situazione attuale non è sostenibile.

Ma, cari amici, come si legge ormai spesso su facebook, "keep calm", state calmi. Perché al di là dell'economico c'è il simbolico o l'ironico e oggi voglio parlarvi proprio di questo. Non riguardo al nostro paese, dove i simbolismi sono un po' da commedia all'italiana e personalmente mi lasciano molto freddo, ma sugli Stati Uniti, che sia pur in piena vertigine suicida sono ancora il paese leader dell'economia mondiale, la sola superpotenza militare, quello da cui dipende ancora, che ne siamo coscienti o meno, la nostra libertà - perché, lo rimuoviamo sempre, ma abbiamo un paio di vicini un po' ingombranti e turbolenti, il mondo arabo e la Russia, e ormai abbiamo abbandonato l'idea di prepararci sul piano militare come su quello politico e morale in misura sufficiente per difenderci dal loro abbraccio ...


La pacifica religione islamica

Bene, che cos'è accaduto  in America sul piano simbolico (o nell'immaginario ironico) per cui ne possiamo gioire? E' una piccola notizia, cui i giornali italiani al solito non hanno badato. Eccola. E' davvero una notizia? Una bufala? Non lo so. Fate voi. Comunque se non è vera è ben trovata, è uscita come una notizia vera (http://nationalreport.net/obama-declares-november-national-muslim-appreciation-month/ ) ed ha avuto una vastissima circolazione sul web. Obama avrebbe deciso solennemente che novembre sia "il mese nazionale dell'apprezzamento [appreciation] dell'Islam, del Corano e della Sunna" . Lo avrebbe fatto in una conferenza stampa l'altro giorno, con il lodevole intento di affermare che "la comunità musulmana merita tutto il nostro rispetto e la nostra accettazione". Voi direte, noi in Italia abbiamo il "mese mariano" (maggio, per chi non lo sapesse); perché non fare un mese musulmano?


Obama: " I musulmani americani hanno dato contributi straordinari al nostro Paese" (Frase pronunciata da Obama alle celebrazioni del Ramadan in America nel 2011)
"Dimmene uno".
"Beh, hanno fatto un grosso lavoro di restauro a Manhattan ".

Già, perché no? Ci sia o meno la dichiarazione di Obama, vale la pena di pensarci. Parliamo dell'Islam politico, naturalmente, come si è sviluppato nei secoli, non di una fede astratta né tantomeno di un gruppo etnico. L'islam non è né una cosa né l'altra, è un sistema di vita e di governo, una cultura in senso antropologico. La differenza col mese mariano è dunque che nel nome dell'Islam si continuano a compiere dei crimini non piccoli. Non ve ne faccio l'elenco, perché davvero non avrei lo spazio o il tempo di darne anche solo una frazione. Vi ricordo solo, parlando degli Stati Uniti, che lo scorso 28 agosto si è concluso con una condanna il processo a quel maggiore americano "di origini palestinesi", tal Nidal Malik Hasan, che il 5 novembre del 2009 aveva ritenuto suo dovere religioso entrare nell'infermeria della sua caserma a Fort Hood e sparare, uccidendo 13 persone e ferendone altre 32 (http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/29/news/strage_fort_hood_militare_usa_condannato_a_morte-65467652/ ). O che in qualche carcere americano si trova un tal Dzhakhar Tsarnaev, ceceno,  che col fratello morto in seguito aveva deciso che la sua religione musulmana gli consigliava di mettere un paio di bombe alla maratona di New York (http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2013/05/01/boston_arrestati_altri__tre_sospetti_attentato_maratona.html ). O che abbiamo appena ricordato l'anniversario dell'11 settembre.


Attentato a Nairobi

In particolare, però, vorrei ricordare a chi desidera apprezzare l'Islam che cosa è successo la settimana scorsa a Nairobi. Come sapete una banda di terroristi islamici è entrata in un centro commerciale, ha sequestrato impiegati e clientela e ne ha ucciso un centinaio. Se n'è parlato poco, forse per l'effetto della lontananza, forse perché era a rischio "il rispetto della comunità musulmana degli Stati Uniti". Ma la banda comprendeva non solo somali, ma anche un bel po' di inglesi e americani, compresa la "vedova bianca", una donna che era stata sposata con uno degli attentatori della metropolitana di Londra. Sapete come decidevano chi doveva morire e chi lasciavano andare? A coloro che avevano sequestrato mettevano davanti un libro del Corano: chi sapeva leggerlo era libero, chi non era in grado (perché occidentale o anche africano ma non musulmano) veniva mandato al mattatoio. Dove sono stati ammazzate un centinaio di persone, ma non così semplicemente sparando o tagliando la gola, bensì dopo efferate torture: peni fatti a fettine, dita staccate una a una, occhi strappati dalle orbite... Per chi non ha paura di informarsi sul "rispetto e l'accettazione" che meritano queste persone, e ha lo stomaco forte, indico questi tre link: http://www.sudinfo.be/821042/article/actualite/monde/2013-09-27/yeux-creves-penis-arraches-enfants-retrouves-morts-dans-des-frigos-le-calvaire-d ; http://atlasshrugs2000.typepad.com/atlas_shrugs/2013/09/jihad-in-kenya-eyes-gouged-out-bodies-hanging-from-hooks-and-fingers-removed-with-pliers-horrific-cl.html? ; http://www.independent.co.uk/news/world/africa/kenya-shopping-mall-attack-nairobi-hostages-were-tortured-before-they-were-killed-says-police-doctor-8842509.html .

Ora Obama, se non sbaglio, ha vissuto in Kenia da ragazzo, ci è stato educato, ha parenti, forse è sensibile a quel che vi accade. Dev'essere per questo che avrebbe spiegato che il mese di apprezzamento non si limita ai musulmani, ma si estende anche al Corano (quello che nel centro commerciale facevano leggere per distinguere fra chi torturare e chi liberare: più apprezzamento di così!) e la sunna (cioè la legge tradizionale islamica), quella in nome di cui viene compiuto la Jihad, cioè la guerra sacra come quella di Boston, di Ford Hood, di Nairobi, ma anche del Mali e della Siria, per non parlare della jihad del "popolo palestinese" contro "gli ebrei". 

Mah, vedete, l'essere mezzo keniano è una condizione personale e forse avrebbe potuto indurre una persona meno ideologica del presidente degli Stati Uniti a stabilire se non un mese, almeno una settimana, un giorno, un quarto d'ora dedicato al ricordo delle vittime del terrorismo (che nel mondo contemporaneo è quasi tutto terrorismo islamico). Il che sicuramente non è accaduto. E dunque forse per questo sospetto di interesse personale, Obama ha voluto dare una spiegazione politica del suo gesto:  "Abbiamo ucciso milioni di musulmani all'estero dopo gli attacchi dell'11 settembre. Essi non sono tutti cattivi. In realtà la maggior parte di loro sono buoni. Quindi, da ora in poi, novembre sarà un mese per celebrare la comunità musulmana, la Sunna e il Corano "

E' una notizia? Una bufala? Non lo so. Comunque se non è vero è ben trovato. Perché in fondo questo è quel che ha dichiarato quattro anni fa Obama al Cairo, prima di dare una mano allo sviluppo di quel disastro che qualche brillante sua agenzia di pubblicità (o giornale politicamente impegnato, in pratica non c'è nessuna differenza) denominò primavera araba. Ed è quel che lo induce a cercare di accordarsi con le forze politiche più antiamericane che trova, dai ribelli siriani agli ayatollah iraniani, nonostante la guerra che li divide. Gli americani se lo sono scelto e sfortunatamente riscelto, nonostante i disastri che ha combinato e continua a combinare, di cui il mese dell'apprezzamento dell'Islam, se fosse vero, sarebbe il male minore. Ha davanti ancora tre anni e rotti di governo, il tempo di farne ancora più grosse. Noi speriamo che ce la caviamo.

Ugo Volli


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