Una Menzogna esemplare
Cartolina da Eurabia, di Ugo Volli
Cari amici,
in mezzo a tutta la confusione di queste settimane, la crisi siriana, l'assalto di Nairobi, il riemergere del terrorismo palestinese, l'evoluzione in Egitto, anche quelli fra voi che sono interessati a quel che accade in Medio Oriente non avranno notato più di tanto la notiziola di un errore di traduzione di una televisione americana anche nota come CNN. Eppure questo fatto è stato diffuso e commentato dagli osservatori più avveduti anche in Italia, come potete vedere per esempio da questa pagina di Informazione Corretta
(http://www.informazionecorretta.com/main.phpmediaId=999920&sez=120&id=50814) e in particolare dall'articolo di Maurizio Molinari, come sempre molto preciso e informato.
Maurizio Molinari
Che cos'era successo? Che Cnn aveva mandato la sua star Christiane Amanpour (che è di origini iraniane, ricordiamolo) a intervistare il presidente Rohani e aveva lanciato con grande fragore mediatico sulla stampa internazionale la notizia che il nuovo presidente internazionale condannava la Shoà, a differenza del suo predecessore Ahamadinedjad.
Peccato che Rohani non avesse affatto usato la parola Shoà, o Olocausto, o ogni altra denominazione specifica del genocidio nazista: non aveva neppure parlato di genocidio. E che, secondo CNN, avesse risposto a una domanda sul tema parlando di «un crimine riprovevole e condannabile commesso dai nazisti contro gli ebrei», espressione comunque assai generica, e che la versione giusta parla di "tutti i crimini commessi contro l'umanità, inclusi quelli dai nazisti contro sia gli ebrei e non ebrei».
Intorno alla dichiarazione Rohani aveva abbondantemente dichiarato di non poter avere una sua opinione sui fatti, che quello era compito degli storici - cioè aveva avuto lo stesso atteggiamento ambiguo di tutti i negazionisti prudenti, e aveva aggiunto naturalmente che condannava il fatto che in cambio di quei crimini nazisti, se c'erano stati, si fosse "presa la terra" di altri e si commettessero altri crimini del genere oggi.
La traduzione di CNN - e ancora di più il lancio stampa - era insomma una forzatura, immediatamente smentita dall'agenzia semiufficiale dello stato iraniano, la Farsi, come potete vedere qui: http://www.politico.com/blogs/media/2013/09/iran-claims-cnn-fabricated-rouhanis-holocaust-remarks-173512.html#.UkMsw4vCDXo.twitter
Ed è certamente un po' patetico il tentativo della televisione di dire che l'agenzia esprimesse solo l'opinione dei pasdaran: come se si potesse dire che l'Ansa, correggendo un'espressione attribuita a Napolitano, esprimesse solo il pensiero del Pd. In realtà proprio prima di partire per New York Rohani aveva partecipato naturalmente da leader a una sfilata militare di missili, in testa ai quali figurava un bel striscione che, insieme ad alcuni altri dedicati a insultare l'America, diceva: "“Esraail baayad az beyn beravad” – “Israel Should Cease to Exist.” (http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/13879#.UkaAQIZ7Ka8
Più chiaro di così... Del resto, a parte la debole reazione di CNN, non vi sono state smentite alla smentita: Rohani non è sicuro della Shoà, condanna tutti i crimini contro l'umanità (e figuriamoci, come si fa a non condannare i crimini, una volta che si accerti che sono davvero crimini...) e non ha la minima intenzione di ammettere il diritto di Israele all'esistenza (http://www.washingtontimes.com/news/2013/sep/25/iran-state-media-cnn-fabricated-rouhani-translatio/
Anzi, negli interventi successivi ha ancora stemperato la sua posizione, confermando l'interpretazione della Farsi, come ha ammesso anche il New York Times, che condivide sempre le posizioni di CNN (http://www.nytimes.com/2013/09/27/world/middleeast/iranian-president-softens-condemnation-of-holocaust.html?_r=2&
E però sulla stampa internazionale è passato il messaggio di CNN, non la smentita iraniana. Lo stesso giorno dell'articolo di Molinari (e di pochi altri giornalisti sufficientemente lucidi e onesti) sulla stampa italiana i titoli erano questi:
L'Avvenire "La shoà? Un atto criminale" (e nel sottotitolo: "L'agenzia Farsi cerca di correggerlo, ma Rohani non indietreggia" e in un articolo vicino, "Israele gelido"); Metro: "Rohani, svolta sull'Olocausto".
La Gazzetta dello Sport: "Rohani condanna l'Olocausto: "grave crimine".
Il Giornale: "L'Iran scopre la Shoà. Israele non si fida" e solo nel sottotitolo: "Farsi traduzione sbagliata".
Il Giorno: "Rohani volto nuovo dell'Iran: 'L'Olocausto un grave crimine' " e nel sottotitolo "svolta storica all'Onu [come se CNN fosse l'Onu...] Israele: non basta. Usa pronti al dialogo".
Leggo: Rohani apre Israele gelido".
Il Messaggero: "Svolta Iran, Rohani riconosce l'Olocausto".
Osservatore Romano: "Il presidente iraniano condanna l'Olocausto".
Repubblica "L'Olocasto è stato un crimine" e nel sottotitolo "ma in nome di questo non si può giustifare l'occupazione della terra di un gruppo da parte di un altro gruppo".
Il Secolo XIX: "La svolta dell'Iran di Rohani: "Olocausto crimine nazista" Ma poi aggiunge "Gli ebrei non siano come i loro carnefici". Israele freddo."
Il Sole24ore: "Rohani condanna l'Olocausto".
La Stampa in un articolo di Semprini: "Nuovo passo di Rohani: L'Olocausto grande crimine" e nel sottotitolo "Ma Netanyahu: ipocrita".
Insomma, la smentita iraniana c'era, era nota, in certi casi viene anche riportata nel corso degli articoli, e del resto neppure nel testo della CNN Rohani aveva mai usato la parola Olocausto, né aveva espresso il concetto che quello fosse il crimine dei nazisti. Al contrario, di fronte alla domanda di dire che cosa pensasse dei crimini nazisti, invece di dire (chi l'avrebbe mai fatto?) "sono a favore dei crimini", e invece di dire "non ci sono mai stati, non sono crimini, sono stati molto sopravvalutati", quest'ultima essendo l'opinione espressa nel libro del presidente palestinese Abu Mazn, ha detto, "non so, chiedete agli storici, ma se vi sono stati crimini contro gli ebrei o altri io sono contrario e a proposito condanno i crimini di Israele", come i leader musulmani più accorti hanno sempre fatto.
Questa è la svolta? I giornali italiani hanno creduto, più o meno tutti, di sì.
E notate come abbiano usato l'occasione per dipingere Israele come "freddo", addirittura "gelido", naturalmente incredulo e sarcastico, secondo l'antico stereotipo dei "perfidi giudei".
Insomma, questo episodio è una prova di cattivo giornalismo così evidente e corale, che vale la pena di chiedersene le ragioni.
Perché i giornali italiani hanno quasi tutti presa per buona la bufala di CNN? Perché hanno parlato di "riconoscimento dell'Olocausto", quando anche nel testo di CNN questo non è il caso; perché hanno parlato di una svolta che non c'è se non nei modi un tantino più affabili del clerico Rohani rispetto ad Ahamdinedjad, che amava presentarsi in vesti proletarie e maleducate? E' vero che i modi sono un po' più educati, che certi estremismi del passato (http://www.matthiaskuentzel.de/contents/moderate-holocaust-denial-in-iran
quando Rohani peraltro era nel gruppo dirigente iraniano, non sulla luna) sono un po' cambiati. Ma la sostanza non muta, su di lui personalmente ci sono molte ombre (http://www.rightsreporter.org/iran-rapporto-onu-svela-il-vero-volto-hassan-rohani/
) E allora, perché? Da un lato c'è evidentemente il fatto che non è vero che i giornali privilegino le cattive notizie: vorrebbero poterne dare di buone, vorrebbero disperatamente poter dire "Tutto va ben madama la marchesa", soprattutto nell'ambito molto delicato dei rapporti coi nostri "fratelli islamici", come li chiama Papa Francesco, anche quando quei fratelli macellano le pecore del suo gregge.
Poter avere fra le mani, anzi in prima pagina, un islamico buono, anzi trovare che è buono il leader dell'impero del male, quello che organizza le stragi in Siria e il terrorismo internazionale, è un momento profondamente commovente, una redenzione della correttezza politica. Il pensiero desiderante (whishful thinking, come dicono gli anglosassoni) non si arresta mai davanti all'evidenza. Si mette la testa sotto la sabbia, sicuri che quel che si avvicina non sia un macellaio, ma un poeta disposto a cantare la nostra bellezza.
Il furbastro e lo sciocchino
La seconda ragione è nella cronaca di ieri. Come sapete, Obama ha annunciato ieri di aver fatto una telefonata con Rohani, premessa di una trattativa che avverrà (e naturalmente come per la Siria, l'Egitto, la Libia, la Turchia ecc. consisterà nella rinuncia degli Usa a difendere i propri interessi). Dato che in politica internazionale questi "improvvisi sviluppi" servono per colpire l'opinione pubblica, ma sono accuratamente preparati e concordati, senza dubbio la decisione di Obama era già stata presa al tempo della famosa intervista.
Obama vuole mettersi d'accordo con il regime iraniano, costi quel che costi, magari tradendo ancora una volta il suo alleato Israele. Il problema non è se voglia, ma se possa farlo, se ne abbia tecncicamente la capacità, dato che le opposizioni del Congresso sono prevedibili, come ammette un suo sostenitore ben noto, Fareed Zakaria (http://www.washingtonpost.com/opinions/fareed-zakaria-can-rouhani-or-obama-deliver-on-any-deal/2013/09/25/3add993a-2609-11e3-ad0d-b7c8d2a594b9_story.html
Dunque si tratta di montare una campagna di opinione. Ed essendo tutta CNN e in particolare Amanpour ben schierati nell'area democratica, è perfettamente ragionevole pensare che abbiano valutato bene - o siano stati incaricati - di preparare la svolta (quella di Obama, non quella di Rohani) ripulendo l'immagine del presidente iraniano, in modo da far sì che quando Obama che in fondo il nucleare iraniaino è innocuo, che gli ayatollah sono persone perbene che possono benissimo armarsi se si credono minacciati, nessuno possa dire la verità, cioè che sono eredi del nazismo e progettano la distruzione di Israele come mezzo per giustificare la loro guida del mondo islamico.
Questo è chiarissimo a chi osservi il Medio Oriente con gli occhi limpidi, anche dal punto di vista delle altre potenze islamiche (per esempio dalla parte dell'Egitto e dell'Arabia Saudita, che sono preoccupatissimi per questi sviluppi). Per tutti, ma non per i dottor Pangloss che popolano le redazioni giornalistiche italiane e non solo italiane.
UUgo Volli