Antisemitismo su internet: a gennaio il processo in appello a Stormfront una buona notizia, aspettiamo la condanna, ma che sia una cosa seria
Testata: ANSA Data: 25 settembre 2013 Pagina: 1 Autore: Redazione Ansa Titolo: «Antisemitismo su web. 26/01 processo appello Stormfront»
Pubblichiamo il lancio ANSA dal titolo " Antisemitismo su web. 26/01 processo appello Stormfront ".
(ANSA) - ROMA, 24 SET - È stato fissato il prossimo 26 gennaio, davanti alla II Corte d'Appello di Roma, il processo di secondo grado alle quattro persone condannate per aver promosso e diretto un gruppo il cui fine era l'incitamento all'odio razziale anche mediante la diffusione di scritti attraverso il forum italiano di 'Stormfront'. L'8 aprile scorso, il gup capitolino Carmine Castaldo, all'esito del rito abbreviato, condannò a tre anni di reclusione Daniele Scarpino, milanese di 24 anni (ritenuto l'ideologo del gruppo), a due anni e mezzo ciascuno Diego Masi (30 anni, di Ceccano in provincia di Frosinone) e Luca Ciampaglia (23 anni, di Atri in provincia di Teramo), entrambi moderatori del forum, e a due anni e otto mesi Mirko Viola (42 anni, di Cantù in provincia di Como). Era loro contestato di essersi associati, «perché accomunati da una vocazione ideologica di estrema destra nazionalsocialista - si legge nel capo d'imputazione - allo scopo di commettere più delitti di diffusione di idee online e tramite volantinaggio, fondati sulla superiorità della razza bianca, sull'odio razziale, etnico e di incitamento a commettere atti di discriminazione e di violenza per motivi razziale ed tecnici». Secondo l'accusa, tra il 2011 e il 2012, sul forum italiano di Stormfront, attraverso l'uso di pseudonimi, avrebbero diffuso «messaggi, volantini, immagini, video e registrazioni audio, inerenti a tematiche identitarie, al negazionismo dell'olocausto e alle adozioni internazionali, caratterizzati dalla superiorità della razza bianca, dal rancore nei confronti di chi aiuta gli immigrati, dei giornalisti che criticano coloro che plaudono alle SS, degli ebrei, dei negri, dei rom, dei nomadi, degli appartenenti alle forze dell'ordine e alla magistratura, nonché degli esponenti politici di sinistra sensibili alle esigenze degli immigrati e delle persone di altre razze». A sollecitare l'appello contro la sentenza di primo grado sono tutte le parti in causa: dal pm Luca Tescaroli, ai legali degli imputati, a quelli di parte civile. «Sono convinto che l'impianto accusatorio non sarà scardinato – ha detto l'avvocato di parte civile, Daniele Stoppello - Per la prima volta si è giunti a una condanna per un'ipotesi di associazione per delinquere compiuta e ideata interamente su Internet».
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