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Gentissima Redazione, con riferimento alla lettera pubblicata oggi con il titolo "il Bollettino salesiano anti-semita" ed al Vostro commento, permettetemi di osservare che la risposta data dal Direttore o dalla Redazione del Bollettino è quanto mai deludente (per me, estremamente, dolorosamente deludente), ma non contiene menzogne antisemite. Come potrete verificare leggendo il passo del Vangelo di Luca ivi citato (dal capitolo 4), i "compaesani di Gesù" menzionati nel Bollettino sono gli abitanti di Nazareth (dove Gesù aveva trascorso quasi tutta la Sua vita) che, sdegnati per le parole pronunciate da Gesù nella sinagoga, di sabato, a commento di un passo di Isaia, "lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò" e si recò a predicare a Cafarnao. Nulla a che fare, quindi, con la morte di Gesù (che, ricordo per inciso, secondo i Vangeli, avvenne - materialmente - in esecuzione di una condanna a morte pronunciata dall'autorità romana in seguito ad accusa da parte di notabili ebrei, ma fu il compimento, insieme con la Sua Resurrezione, di un disegno divino di salvezza per l'intero genere umano). Ciò precisato, la risposta del Bollettino Salesiano è inutilmente polemica e, soprattutto, rivela una sconfortante incomprensione della situazione israeliana, sia nei tragici anni della c.d. seconda intifada, sia, probabilmente, ora. Peccato, perché i Salesiani svolgono un'opera veramente preziosa in tante parti del mondo. Cordialmente, Annalisa Ferramosca Sarà, ma di sicuro quando si tratta di Israele salesiani, gesuiti e tutti gli ordini religiosi cattolici assumono le stesse regole, per ben che va la perenne ostilità.
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