Iran: internet senza censura per un breve lasso di tempo a causa di un errore poi è tornato tutto come prima. Altro che Rohani 'moderato'
Testata: Libero Data: 18 settembre 2013 Pagina: 21 Autore: Enrica Ventura Titolo: «Web senza censura in Iran: sembrava libertà, era un guasto»
Riportiamo da LIBERO di oggi, 18/09/2013, a pag. 21, l'articolo di Enrica Ventura dal titolo " Web senza censura in Iran: sembrava libertà, era un guasto ".
Hassan Rohani
Internet senza censure in Iran, un miracolo, verrebbe da pensare, oppure una mossa di apertura del neo presidente Hasan Rohani, che spesso viene definito «moderato». Niente di tutto ciò: quando in Iran capita che Internet sia senza censure il motivo è un semplice e banale guasto, notizia sconfortante per chi aveva sperato in interventi divini o nell’ammorbidi - mento del regime degli ayatollah. L’il - lusione è durata meno di un giorno e si era diffusa in Europa all’inizio della mattinata di ieri, salvo poi essere smentita (anzi corretta) poche ore dopo. Per un breve lasso di tempo si era diffusa la notizia che il governo iraniano avesse rimosso i filtri a Facebook e Twitter, da lunedì improvvisamente accessibili per gli internauti della Repubblica Islamica. Il mondo, per un attimo, aveva visto nella rete il primo passo verso una normalizzazione del paese, invece niente. Ma presto è arrivata la doccia fredda: «L’assenza di un filtro a Facebook, registrata la notte scorsa, a quanto pare sembra sia stata dovuta a problemi tecnici che hanno permesso l’accesso», ha dichiarato Abdolsamad Khoramabadi, funzionario statale incaricato di vigilare sulla censura e sui crimini informatici. Citato dall’agenzia Mehr ha sottolineato che il governo «sta indagando» sull’accaduto «per verificare chi siano i responsabili», riferendosi agli internet provider iraniani. Dichiarazioni minacciose che fanno presagire una indagine, con arresti e condanne e che hanno fatto spengere sul nascere l’en - tusiasmo di coloro, tanti, che pensavano a una svolta del governo sull’acces - so al web. E subito gli internauti si sono scatenati. «Cari amici degli Stati Uniti, ci credete ai miracoli? Bene, ne è appena successo uno in Iran, infatti il governo ha tolto il filtro su Facebook», affermava Mehdi sul suo profilo Fb. «Twitter e Facebook sono autorizzati. Grazie Rohani», aggiungeva Ali con un tweet. «Che gioia ieri sera andare su Twitter senza VPN», gli faceva eco Sima. In Iran il blocco a Facebook e Twitter, ma anche a Youtube, risale al 2009, al periodo delle proteste organizzate dall’Onda Verde contro la rielezione dell’allora presidente, Mahmoud Ahmadinejad. In particolare i due social network, nelle prime fasi della contestazione, si rivelarono preziosi strumenti per l’opposizione, che li utilizzava per comunicare notizie all’estero e per organizzare le manifestazioni antigovernative. Da allora Facebook e Twitter sono accessibili in Iran soltanto attraverso specifici software. Stessa sorte tocca a particolari siti politici e a tutti quelli pornografici. Per accedere a Facebook o a Twitter, per esempio, gli internauti iraniani devono avere un VPN per surfare sulla rete, ma la maggior parte non si riesce comunque a navigare. E poi c’è il paradosso del regime: molte autorità hanno il loro profilo sui social network, come la pagina Facebook (facebook. com/www.Khamenei.ir) e l’ac - count Twitter (@khamenei_ir) della Guida suprema, l’ayatollah Khamenei.
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