Intervento sì, intervento no; in entrambi c'è del vero nelle argomentazioni. In tutta onestà anch'io non sono del tutto convinta da che parte stare. Io che approvai Bush, quando decise , completamente isolato, di abbattere Saddam, io che ero d'accordo con l'intervento in Afghanistan contro i talebani.
Però le guerre bisogna combatterle fino in fondo, l'Afganistan è tuttora nel caos e non si risolverà fino a quando non si prenderanno decisioni dolorose e serie sul Pakistan.
In Iraq si sono fatti madornali errori nel dopo Saddam, e la nuova politica USA (Obama) ha lasciato che cadesse sotto l'infausta influenza dell'Iran.
In Siria si è atteso troppo , e se l'intervento consisterà nel bombardare qualche giorno, finirà come in Libia , dove invece si è intervenuto , chissà perché, così in fretta. E quale scenario si prepara in caso di vittoria degli uni o degli altri?
Secondo la mia modestissima opinione saranno di difficile gestione in ogni caso, Israele si troverà a combattere un rafforzato Assad agli ordini del "moderato" Rohani, o una nuova costola di Al Qaeda.
Credo che comunque siamo giunti a una specie di resa di conti tra musulmani, è esplosa in tutta la sua virulenza l'eterna guerra tra sunniti, sciti, e le altre confessioni .
annalisa rossi
Dice bene, le guerre bisogna combatterle fino in fondo. E vincerle. Purtroppo gli Usa hanno abdicato alla loro funzione storica, l'ignoranza dimostrata nei confronti dell'islam lo dimostra. Oggi il pericolo maggiore è l'Iran, riuscire a rompere l'alleanza con la Siria sarebbe già un primo passo importante.
Sanzionare i gas siriani è il miglior segnale da mandare ai mullah di Teheran.
IC redazione