Egitto: chiuse le reti televisive pro Fratelli Musulmani tra i canali anche la filiale egiziana di al Jazeera
Testata: Il Foglio Data: 04 settembre 2013 Pagina: 3 Autore: Editoriale del Foglio Titolo: «Silenzio televisivo in Egitto»
Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 04/09/2013, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Silenzio televisivo in Egitto".
Ieri una corte di giustizia egiziana ha ordinato la chiusura di quattro stazioni televisive considerate vicine ai Fratelli musulmani e accusate di trasmettere senza licenza e diffondere dicerie. Tra queste Ahrar 25, la televisione della Fratellanza, e la filiale egiziana di al Jazeera, l’emittente con sede in Qatar che nel 2011 ha avuto un ruolo centrale nella copertura delle primavere arabe. La parabola di al Jazeera in Egitto, raccontata dal Foglio lo scorso dicembre, è gemella di quella della Fratellanza musulmana. I suoi giornalisti, considerati eroi durante i primi scontri di piazza Tahrir, hanno iniziato a essere visti con crescente sospetto mano a mano che il governo di Mohammed Morsi, deposto dai generali lo scorso 3 luglio e accusato domenica dalla giustizia egiziana di incitazione all’omicidio e alla violenza per gli scontri dello scorso dicembre, deludeva le aspettative di democrazia e risanamento economico. Nel novembre 2012 la sede al Jazeera Egitto a piazza Tahrir è stata attaccata dai manifestanti con quattro bombe molotov, la redazione è stata costretta a trasferirsi. Ieri è arrivato l’epilogo di questa decadenza, brutto segnale per un governo che deve scansare le accuse di golpe ma prende spunto dal manuale del provetto golpista. Da settimane al Cairo c’è il coprifuoco notturno e i treni sono fermi in tutto il paese per evitare le mobilitazioni, mentre il fronte sul Sinai è sempre più aspro, i militari distruggono i tunnel per Gaza, attaccano dagli elicotteri, le milizie islamiste rispondono con agguati feroci. Nella penisola si regolano quei conti che nelle piazze delle città sono stati messi a tacere dai carri armati. A televisione spenta, possibilmente.
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