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Commento all'editoriale di Aldo Cazzullo 04/09/2013

Gentile dr. Cazzullo, ho letto con molto interesse l'articolo che ha pubblicato sul Corriere di oggi a proposito dell'intervento della NATO, che lei auspica che avvenga in Siria. Mi dispiace certamente e sinceramente per la popolazione civile, che come perennamente accade in guerra è quella che ci va di mezzo sempre per prima, ma con gli islamici non ci si può intromettere, perchè è inutile non c'è nessuna reciprocità e poi non hanno nessuma riconoscenza. 
Si ricorda quello che è successo in Kossovo? Siamo andati a salvarli da Milosevich ed in cambio hanno letteralmente distrutto le nostre chiese, ed è quello che comunque stanno facendo anche in Siria. Il problema di tutto il Medioriente se lo devono risolvere tra di loro, tra musulmani, perchè la maggioranza non ha neanche la più pallida idea di quelli che sono "i diritti umani", ne vedremo delle belle quando il contingente italiano se ne andrà definitivamente dall'Afganistan.
Anche noi abbiamo combattuto per la nostra libertà, io quel tempo l'ho vissuto a Trieste mia città natale, e conosco le vicissitudini del caso, e per questo  parlo, abbiamo avuto i nostri morti, sofferto cose indicibili, e solo gli americani sono venuti in nostro soccorso, tocca sempre a loro muoversi, ma con noi condividevano la cultura e le tradizioni europee.
Per i musulmani con la teocrazia con cui sono governati, sarà molto difficile poter cambiare metodi e vita, qualche spiraglio c'è in Egitto con i giovani, ed è giusto che restino a casa loro a combattere come abbiamo fatto noi, invece d'imbarcarsi sulle carrette del mare per venire quì, con la speranza di farsi mantenere a pane, burro e marmellata dalla Charitas.

Tullia Vivante  Venezia 
www.circolothatcher.org

Qualcosa si sta muovendo nei giornaloni, Panebianco, Riotta, Càndito, Cazzullo, e altri che sicuramente dimentichiamo, c'è quasi un vento di 'libertà di opinione'che pare scindere la linea ufficiale delle direzioni dalle opinioni degli editorialisti. Molto più probabilmente la causa sta negli errori in politica estera di Obama, non più condivisibili. Anche la cecità ha un suo limite.
IC redazione


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