Riporto, per un Vs. parere, le ultime frasi del Post di Claudio Pagliara su Yom Yerushalaim (tralascio che, in altra parte dello scritto, egli mette riunificazione tra due virgolette, che proprio non ci stanno...) e la differenza tra la parte ebraica e quella araba della città. A me non è parso che la parte araba fosse così "negletta", tanto più se si pensa com'era la città durante l'occupazione giordana. A volta darsi da fare e non aspettare che.. maggio venga -mi riferisco agli arabi e al loro eterno immobile vittimismo- può essere utile.
".....Ma al di la’ della retorica, nessuno nega i giganteschi problemi di Gerusalemme. La sperequazione dei servizi, tra la parte araba, negletta, e quella ebraica. La mancanza di un tessuto sociale unitario. E il fatto che la citta’ tre volte santa resta l’epicentro del conflitto arabo – israeliano.
Rovina la festa l’ex premier Olmert, che proprio nel giorno di Gerusalemme, ammette che lo Stato di Israele ha sempre agito in modo contrario a ciò’ che dichiarava, non ha agito per riunificare Gerusalemme, ma l’ha mantenuta di fatto divisa, investendo nello sfiluppo dei quartieri ebraici e lasciando in uno stato di deprecabile abbandono quelli arabi. L’ex premier continua a rivendicare i meriti del suo governo che nel 2008 – sostiene – era ad un passo da uno storico compromesso con i palestiensi, che includeva la cessione dei quartieri arabi della città. Quartieri – precisa – che non hanno alcuna connessione con la storia del popolo ebraico".
Quest'ultima uscita di Olmert è una...perla. Stava per regalare Israele a chi vuole distruggerlo, questo signore delle guerre inutili.
Saluti.
Mara Marantonio
Che Olmert sia stato un pessimo leader per Israele è un fatto. Per fortuna i suoi guai di carattere economico (bustarelle) lo hanno allontanato -se non dalla politica - almeno dalle cariche più alte.
Che poi Gerusalemme est abbia un aspetto non comparabile con gli altri quartieri di Gerusalemme è indubbio, basta esserci stati anche per un'ora soltanto. Ma questo è il senso di 'qualità urbana' che caratterizza la cultura araba, nessuna cura di ciò che è pubblico, sporcizia ovunque, l'arredo urbano resta una parola che non dice nulla al cittadino arabo. Almeno da queste parti. Difficile modificare millenari modi di vivere. I vari sindaci di Gerusalemme, chi più chi meno, ci hanno provato, ma con risultati lontani da quanto avrebbero voluto. Un consiglio è andare in giro per le cittè e i villagi sotto amministrazione totale dell'Anp, e poi fare un paragone con le equivalenti città o villaggi israeliani, per accorgersi a chi si deve attribuire tanta negligenza.
IC redazione