Ho letto lì articolo di Deborah Fait, così denso di dolore e amarezza. Davvero mi sfuggiva l'ipocrisia di Clinton - il marito, per non parlare della... mogliera-. Posso "capire" le ragioni che stanno alla base della decisione adottata, obtorto collo, dal Governo di Gerusalemme; ma non si può pestare così il comune sentire dei cittadini israeliani; cittadini comuni, molti dei quali hanno perduto amici e congiunti, e/o che sono distrutti nel corpo e nello spirito. Cittadini comuni, non i soliti scrittori che in politica scrivono e dicono sciocchezze, perché hanno nella testa (.....) solo i palcoscenici europei. Non si può. Che cosa penseranno i Padri Fondatori di Israele z'l, quelli che avevano cacciato in galera gli assassini?
L'amicizia degli USA per Israele è una delle tante bufale circolanti da decenni. Israele, Paese -anche- di immigrazione, vede gli USA come un fratello maggiore; gli USA sfruttano Israele quando gli conviene, ostentando un'amicizia che non c'è; almeno in chi conta.
Una piccola consolazione: gli Obama e i Kerry (mamma, che faccia da cretino!!! Si vede subito che ha una moglie ricca) passano; Israele, che i suoi odiatori permettano o meno, resta. Un abbraccio a Deborah,