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E se fossero Taormina e Siracusa? Cari amici, immaginate che una fazione libica rifaccia qual che aveva già fatto Gheddafi, provi, cioé, a bombardare Pantelleria e, inoltre, dato che la tecnologia progredisce, lo faccia con regolarità, estendendo le sue attenzioni regolari anche a Lampedusa. Qualche volta la stessa fazione o un'altra riesce anche a mirare su Taormina e Siracusa. Di solito, per fortuna, l'imprecisione delle armi e i nostri antimissili ce la fanno a ridurre la minaccia, le vittime sono poche; ma i turisti invece di seguire gli spettacoli nei teatri greci passano la notte in cantina, le scuole sono costrette a chiudere, ci sono sirene che danno l'allarme in tutta la Sicilia, bambini traumatizzati ecc. Bisognerebbe almeno rinforzare col cemento armato i tetti di tutte le case del sud della Sicilia, il lato più esposto, da Pozzallo a Mazara; ma non ci sono i soldi. Perché lo fanno? Semplice, perché la Sicilia è stata conquistata dagli arabi nell'827 proprio a partire da Mazara del Vallo e per la legge islamica tutti i luoghi in cui i musulmani abbiano pregato (compreso il sagrato del Duomo di Milano e della cattedrale di Bologna, a partire dalle manifestazioni del 2009) sono irrevocabilmente territorio islamico, Waqf al Islami, e se sono occupate dagli infedeli come la Sicilia, la Spagna, i Balcani, è compito dei musulmani liberarle. Immaginate anche che l'Italia, retta dalle Boldrini dalle Bonino ecc. decida di cercare di fare la pace con un'altra fazione libica, ufficialmente più moderata. O meglio che la Russia faccia sapere al nostro paese che ci saranno delle difficoltà nel rifornimento di gas non solo in Italia ma in Europa se non si metterà d'accordo con la fazione moderata e avverta anche con perfetta gentilezza e ottima preveggenza politica che, se rifiutasse, il nostro paese rischierebbe un isolamento politico coi fiocchi. Al Cremlino partono degli incontri, i libici chiedono che sia intanto proibito subito ai continentali di colonizzare l'isola, che ogni costruzione cessi. E come gesto di buona volontà che si incomincino a liberare i musulmani prigionieri nelle nostre carceri, cominciando con quelli che ci stanno da più tempo, che cioè hanno avuto le condanne più gravi: assassini, stragisti, terroristi vari. Che pensereste voi di questa situazione? Sareste grati a Putin per la sua gentile mediazione? Spero proprio di sì, se siete cittadini probi e progressisti, contrari alla discriminazione degli immigrati e favorevoli invece a ogni forma di multiculturalismo e "meticciato".
Cari amici, voi che seguite Informazione Corretta e magari qualche altra fonte in rete su Israele, sapete di che cosa sto parlando; il resto degli italiani (e dei cittadini occidentali) no, perché i giornali perbene di queste cose non parlano, solo dell'eventuale rappresaglia israeliana: l'altra sera dei terroristi arabi (molto probabilmente qualcuno di quelle centinaia di miliziani di Hamas contro cui l'esercito egiziano sta combattendo nel Sinai) ha sparato un missile su Eilat; non uno dei soliti razzi Kassam (capaci anche loro di far male, ma meno potenti), probabilmente uno di quei 400 che sono stati rubati (o lasciati) agli islamisti dalla sede americana di Bengasi quando è stato ucciso l'ambasciatore (in un incidente di commercio?) o magari di provenienza iraniana o siriana (forniti questi ultimi dai russi). Insomma era un razzo con un gran carico d'esplosivo e molto preciso, diretto sul centro della principale città turistica di Israele. Se non ci fosse stato l'antimissile Iron Dome, sarebbe stata una strage. Comunque i turisti sono stati svegliati dalla sirena e hanno passato la notte nei rifugi. Nei giorni scorsi c'è stato poi il lancio di un certo numero di razzi su villaggi e cittadine del Negev occidentale, come Sderot. Chi è stato da quelle parti sa che i tetti della case e degli ambienti comunitari sono rinforzati da venti centimetri di cemento armato, che danno un bel senso d'oppressione, ma anche un po' di sicurezza; persino le fermate degli autobus hanno rifugi antimissili annessi.
Nello stesso tempo l'amministrazione Obama ha avvertito Israele che se fossero fallite le trattative con l'Anp, doveva attendersi un isolamento diplomatico "con gli steroidi" (eufemismo puritano per quel che noi diremmo "con le palle"). Isolamento naturalmente promosso e organizzato dalla stessa amministrazione che gentilmente avvisa che potrebbe esserci: come i mafiosi che dicono a coloro da cui vogliono estorcere il pizzo che ci sono dei pericoli, che qualche nemico potrebbe fargli del male e che è meglio ottenere protezione, al giusto prezzo, è chiaro. Il prezzo finora è la liberazione di una ventina di avanzi di galera, assassini impuniti, massacratori di vecchi, donne e bambini, che naturalmente sono stati accolti come eroi nei "territori palestinesi". Come se la Germania facesse una gran festa ufficiale a Priebke per il suo compleanno e Novi Ligure portasse in trionfo Omar ed Erika - quelli che hanno ammazzato la madre e il fratellino di lei, ricordate - per la loro libertà provvisoria. Questa è la situazione in Israele, e non da oggi: un paese circondato da nemici che non conoscono limiti all'odio, bombardato, ricattato dalla massima potenza mondiale per ragioni di politica interna, vergognosamente boicottato dall'Unione Europea. E che pure vive, prospera, produce, inventa, è pieno di gioia e di libertà. Pensateci anche durante queste ferie. Che magari passate proprio lì, da turisti garantiti dalla tecnologia e dalla passione dell'Esercito Israeliano. Ugo Volli |
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