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La Stampa - Il Giornale Rassegna Stampa
14.08.2013 Egitto: l'esercito inizia a sgomberare i sit-in pro Fratelli Musulmani
Morsi, in carcere, minaccia lo sciopero della fame

Testata:La Stampa - Il Giornale
Autore: Francesca Paci - Redazione del Giornale
Titolo: «Egitto, Morsi minaccia lo sciopero della fame - Morsi e Mubarak s’incroceranno in tribunale»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 14/08/2013, a pag. 14, l'articolo di Francesca Paci dal titolo " Egitto, Morsi minaccia lo sciopero della fame ". Dal GIORNALE, a pag. 17, l'articolo dal titolo " Morsi e Mubarak s’incroceranno in tribunale ".
Ecco i pezzi:

La STAMPA - Francesca Paci : " Egitto, Morsi minaccia lo sciopero della fame"


Sostenitori di Mohamed Morsi

In apparenza tutto è fermo in Egitto, dove i sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi continuano a sfidare l’ultimatum dell’esercito e restano in piazza. Ma qualcosa si muove. Ieri la polizia, che lunedì aveva rinunciato al già annunciato sgombero dei sit in dei Fratelli Musulmani, ha disperso con i gas lacrimogeni una manifestazione organizzata davanti al ministero per gli affari religiosi che era degenerata in una guerriglia con gli abitanti del quartiere: ci sarebbero almeno dieci persone ferite. Ma nonostante la Fratellanza provi ad alzare il livello di scontro, il governo a interim sembra deciso a evitarlo. Almeno per ora.

Più voci confermano infatti che il generalissimo el Sisi, il capo delle forze armate nonché autore della deposizione di Morsi e attuale ministro della Difesa, starebbe tentando di spaccare il fronte avversario, anche per bruciare sul nascere la malmostosità crescente tra le file dei rivoluzionari di Tahrir, che pur continuando a supportare l’esercito contro Morsi sono sempre più insofferenti alle sue tentazioni autoritarie (soprattutto i ragazzi legati a el Baradei).

Mentre il prigioniero Morsi minaccia lo sciopero della fame dopo che i giudici gli hanno prolungato di altri 15 giorni la detenzione, sembra che una parte dei Fratelli sia pronta ora a negoziare. Il portavoce della Confraternita Gehad al-Haddad lascia intendere al quotidiano «al-Masry al-Youm» una certa disponibilità, a condizione che «la legittimità sia ripristinata». I margini di trattativa della Fratellanza sono ridotti, anche perché il partito salafita al Nur, dopo aver altalenato a lungo, si è risolto a schierarsi con i vincitori, alias il governo.

Il GIORNALE - " Morsi e Mubarak s’incroceranno in tribunale "


Hosni Mubarak              Una caricatura di Morsi

Il Cairo. I leader del vecchio regime e di quello che lo ha sostituito, ma che è già caduto, si incroceranno in tribunale al Cairo: il 17 agosto ri­prenderà il processo a Hosni Muba­rak e il 25 comincerà quello a carico di sei leader della Fratellanza mu­sulmana, tra i quali l’imam Moha­med Badie e il suo vice Khairat el Shatert, accusati di istigazione al­l’omicidio durante le manifestazio­ni del 28 giugno scorso nel distretto di Mogattam al Cairo, nel corso del quale sono morte otto persone. El Shater si trova in carcere dal 6 lu­glio, mentre l’ordine d’arresto per Badie è scattato soltanto il 28. Do­vranno poi presentarsi alla sbarra anche altri membri di spicco della Fratellanza, come Mostafa El Besh­lawi, Mohamed El Beshlawi, Atef Semari e Mohamed Rashad Bayou­mi. Proprio ieri, il ministero della Giustizia aveva annunciato la deci­si­one di prolungare di 15 giorni del­la sua detenzione. Morsi, che si tro­va prigioniero in una località segre­ta, è accusato di spionaggio, di aver aiutato Hamas a orchestrare la sua fuga dal carcere di Wadi al Natroun e di aver distrutto documenti sensi­bili della polizia sulla rivolta del 2011. Il 14 agosto invece toccherà all’ex ministro dell’Interno del regime Mubarak, Habib El Adly, ripresen­tarsi davanti ai giudici. El Adly era stato arrestato nel maggio del 2012 con l’accusa di riciclaggio e corru­zione e condannato a 12 anni di car­cere. Una pena rivista dalla corte di Cassazione che ha ordinato un nuo­vo processo. Il 17 invece dovrà com­parire in tribunale l’ex raìs Muba­rak, accusato di complicità nell’uc­cisione di oltre 800 manifestanti du­rante la rivolta del 2011. Nello stes­so processo figurano anche El Adly, i due figli dell’ex presidente egizia­no, Alaa e Gamal e sei alti funziona­ri della sicurezza. Nel giugno del 2012 Mubarak e El Adly sono stati condannati in primo grado all’erga­stolo, ma nel gennaio del 2013 c’è stata una revisione della sentenza per «errata procedura». Mubarak tornerà davanti alla corte insieme ai figli due giorni dopo, il 19 agosto, per rispondere di uso illecito e per­sonale di fondi dello Stato. Tutto questo mentre continuano gli scontri tra opposte fazioni al Cai­ro: almeno un manifestante tra i so­stenitori di Morsi è rimasto ucciso da colpi d’arma da fuoco. Al tempo stesso, sia i Fratelli Musulmani sia i salafiti di al-Nour fautori di un islam ancor più oltranzista sembra­no aprire al dialogo. I primi si sono detti ieri disponibili a colloqui per la soluzione della crisi politica pur­ché basati sul «ripristino della legit­timità costituzionale ». I secondi so­no tornati sui loro passi e hanno det­to di esser disposti a partecipare al «nuovo corso» politico post-golpe in cui sarà riscritta la Costituzione. Preoccupa intanto il progressivo impoverimento del Paese. Comin­ciano a mancare i fondi per l’acqui­sto all’estero di carburante e di naf­ta per far funzionare le centrali ter­moelettriche e già si sono verificati i primi blackout.

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