Non solo la lettera del ministero degli esteri dell'Autorità palestinese definisce gli scarcerandi "prigionieri politici" (v. cartoline da eurorabia di oggi) ma anche l'agenzia missionaria Misna, nel lancio di agenzia di ieri ore 10.08 ( Il governo israeliano ha dato il via libera alla costruzione di 1200 nuovi alloggi nelle colonie della Cisgiordania e di Gerusalemme Est, ad appena tre giorni dalla seconda tornata dei negoziati di pace mediati dagli Stati Uniti. Secondo quanto riporta la stampa israeliana, il ministro per l’Alloggio, Uri Ariel, esponente del partito nazionalista religioso Habayt Hayehudi (Casa Ebraica), ha approvato l’apertura di una gara d’appalto per 793 unità abitative a Gerusalemme Est e 394 in Cisgiordania.
La portata dell’annuncio ha sminuito il gesto distensivo, annunciato poche ore prima, della liberazione di un centinaio detenuti politici palestinesi nei prossimi quattro mesi. Oggi stesso un comitato governativo israeliano ha formalizzato i nomi d’un primo gruppo di 26 reclusi “storici” dando il via libera finale al loro rilascio marted́ 13 agosto.), li definisce appunto detenuti politici.
Ho contestato al direttore dell'agenzia la definizione usata, in luogo di quella di assassini, e attendo risposta.
Cordialità
Maurizio Borgonovo
Purtroppo la disinformazione è tale che criminali assassini vengono presentati come prigionieri politici - non solo dall'Autorità palestinese - ma in maniera da farlo credere anche da gran parte dei nostri media. Un motivo in più per scrivere ai giornali e protestare. In particolare scrivere all?Osservatore Romano se sono d'accordo con la posizione della Agenzia Missionaria Misna.
IC redazione