forse sarebbe giusto mandare e tradurre l'articolo di Deborah Fait a Sig. Peres? ovviamente aspettare una risposta.....
saluti ben elron
******************
Nonostante il difficile periodo che sto attraversando, non riesco a sopportare la bestialità della quale si è reso protagonista il presidente di Israele, probabilmente si è del tutto rimbambito o la demenza senile è di origine filo palestinese? Immaginate le sghignazzate degli odiatori dello stato ebraico. Ma destituitelo senza né e ma, poiché ha umiliato in maniera ignobile il suo popolo (purché si possa ancora ritenerlo tale). Doveva essere come stabilito la partita della pace e com’è andata vergognosamente a finire, è noto a tutti. Certo, era una partita per la pace, quella il presidente del Barcellona, ha preteso che non si cantasse l’inno nazionale di Israele, la Hatikva, ma soltanto l’inno catalano. Come antisemita cacasotto, potrebbe ballare avvinghiato a Shimon Peres. Perez non è mai stato un politico con le palle, l’ha dimostrato in questi anni con atteggiamenti pseudoprogressisti e ambiguamente pacifisti, per raccogliere consensi a livello internazionale, un personaggio di questo stampo è assurto alla notorietà grazie alla sua scarsa e inesistente grinta, utile per salvaguardare gli interessi del suo popolo. Vada a vivere nei territori palestinesi così da rendersi conto che è divenuto un corpo estraneo nello Stato di cui è il massimo rappresentante.Se avesse un briciolo di dignità, cosa alquanto improbabile, dovrebbe lui stesso dare spontaneamente le proprie dimissioni. Anzi le chiediamo tutti a gran voce. Certo i palestinesi neonazisti o di vecchia data e figli e nipoti degli alleati hitleriani vogliono non solo Israele ma tutto il mondo judenrein, questo si sapeva da molti anni ma credo che la palata di fango ricevuta dal suo presidente lascia sgomenti. Ma siamo sicuri che sia una persona affidabile? Io dico assolutamente no! In quanto al premio nobel ricevuto, oggi è assegnato a certi lestofanti, riciclati da una falsa patina di progressismo democratico, anche se hanno le mani lorde di sangue: ed ecco i risultati. Quanto al Barcellona di Nessi, non so quanto abbiano aderito i giocatori catalani in cuor loro. Purtroppo il padre-padrone caccia la grana per comprare le coscienze. Fossi un giocatore del Barcellona, chiederei di essere trasferito in altre società calcistiche, perché non accetterei mai che fosse messo in discussione il mio libero modo di pensare, oppure avrei simulato un incidente prima della gara per non far parte della rosa titolare. Purtroppo i soldi sono una leva alla quale oggi, la maggior parte degli esseri umani, non rinunciano grazie ai privilegi e compromessi più aberranti. Hanno giocato senza nemmeno un israeliano sugli spalti e prima dell’inizio della partita tra giocatori dei territori e quelli del Barcellona, hanno suonato, quello palestinese e l’inno catalano. Anche se il Barcellona ha gareggiato con una squadra mediocre che rappresenta un entità astratta, ma concreta nei suoi decennali crimini. Tra le altre chicche l’inno dello stato palestinese è una grande boiata piena di retorica ed evidente aggressività. Addirittura inascoltabile, questione di gusti direte, probabilmente si, lasciamolo ai cortei dei sinistri e di tutti coloro che odiano Israele, spesso senza neppure sapere il perché. Israele non si farà certo intimidire dalla marea dell’odio che, ha assunto dimensioni preoccupanti.