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" I primi passi di un musulmano a Montecitorio "
L'intervista che l'on. Khalid Chaouki ha rilasciato a La Stampa (http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=999920&sez=120&id=50208) in occasione della fine del mese di Ramadan mi ha stupito molto per la sua richiesta di introdurre cibo halal alla buvette di Montecitorio. Perché l'on Chaouki non chiede che a Montecitorio venga introdotto anche il velo per le donne in modo da essere in sintonia con il multiculturalismo che tanto va di moda in Italia? In Italia si discute su come ridurre lo spreco di denaro pubblico nelle istituzioni e l'on. Chaouki propone di investirne altro introducendo una struttura in grado di servire cibo halal praticamente solo per lui. Una proposta che io, in quanto musulmano, ritengo fuori luogo. I problemi reali che l'on. Chaouki deve affrontare sono piuttosto l'integrazione degli stranieri in Italia, chiedere che venga effettuata una indagine conoscitiva sul reale funzionamento delle moschee, se sono luogo di culto oppure centri di indottrinamento fondamentalista. Nel Parlamento italiano vi sono anche deputati ebrei. Non mi sembra abbiano mai chiesto che le strutture di ristorazione del Parlamento fossero dotate di cibo kasher. Non lo hanno mai chiesto perché ritengono che il Parlamento debba essere un luogo dove religione e Stato devono essere due entità separate. Ecco perché questa richiesta è improponibile, a parte il fatto che l’on.Chaouki può scegliere - quando svolge il suo lavoro di deputato- cibo vegetariano, una abitudine molto comune. A proposito di pellegrinaggi nei luoghi santi dell'Islam, lo sa l'on. Chaouki che bisogna essere musulmani per potervi accedere? O forse vuole che la delegazione parlamentare faccia Shahada (formula diventare musulmano) prima di atterrare alla Mecca? Faccia uno sforzo, egregio onorevole, si occupi di cose serie, e se proprio sente la mancanza della presenza di un imam che l’assista a Montecitorio, perché ha scelto di fare politica ? In uno Stato laico, quale finora è quello italiano, la divisione fra Stato e Chiesa/Moschea/Sinagoga è netta. Non lo sapeva ?
Altra questione è il rapporto tra la giunta comunale milanese e l'islam. Un rapporto così strano dove ad essere privilegiati sono i fondamentalisti islamici. Non riesco a comprendere per quale strano motivo il sindaco Pisapia abbia invitato per festeggiare la fine del mese di Ramadan l'Imam Riyadh al-Bustanji. Integralista e fondamentalista che inneggia al martirio dei bambini musulmani, usati come arma contro cittadini israeliani e occidentali. Il Comune di Milano preferisce sempre dialogare con la parte più estrema e intollerante dell'islam in Italia: UCOII e movimento Giovani Musulmani d'Italia. Mai che la giunta senta l’esigenza di incontrare con la CoReIs, forse perché non è estremista ? Per chi è interessato a conoscere CoReIs, IC ha pubblicato una intervista a Yunus Distefano (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=49165) nella quale espone metodi e finalità dell’islam moderato. La stessa mia preoccupazione l’ aveva espressa anche Dounia Ettaib, presidente dell'associazione DARI (donne arabe in Italia), nella sua intervista rilasciata a IC (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48723 ). Per quale motivo il sindaco Pisapia non è interessato a dialogare con interlocutori musulmani moderati e laici ? |
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