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Il Foglio Rassegna Stampa
09.08.2013 Iran: in costruzione un nuovo sito per lanciare razzi
Con Rohani il 'moderato' non è cambiato nulla. Cronaca di Daniele Raineri

Testata: Il Foglio
Data: 09 agosto 2013
Pagina: 3
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «L’Iran costruisce un nuovo centro spaziale (o è per uso militare?)»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 09/08/2013, a pag. 3, l'articolo di Daniele Raineri dal titolo "L’Iran costruisce un nuovo centro spaziale (o è per uso militare?)".

Roma. Gli analisti di IHS Jane’s Defense hanno scoperto che l’Iran sta costruendo un nuovo sito per lanciare razzi vicino alla città di Sharud, cento chilometri a nord della capitale. Il governo di Teheran aveva annunciato settimane fa che avrebbe costruito un nuovo centro spaziale da dove lanciare vettori per mettere in orbita i satelliti costruiti dalle industrie nazionali, senza indicare dove. Ora l’analisi delle foto satellitari del nuovo sito fanno sospettare fortemente che sarà usato per scopi militari. Teheran sostiene di voler espandere il proprio programma spaziale e a gennaio ha spedito in orbita una scimmia e l’ha poi recuperata viva al rientro. “Stiamo cercando di avere un avvio potente e stiamo costruendo altri siti”, aveva detto il mese scorso il ministro iraniano dell’Informazione, Mohammed Hassan Numi. Quando la base di Sharud sarà costruita per intero sarà la terza del programma, secondo la versione ufficiale.
Ne esiste già un’altra, centosessanta chilometri più a sud e un’altra ancora è in costruzione nel settore sud-est del paese, vicino a Chabahar. Una foto satellitare del nuovo complesso scattata il mese scorso ed esaminata da Jane’s mostra una torre di lancio alta 25 metri posata sopra una piattaforma lunga 200 metri e larga 140, con uno sfogo lungo 120 metri per i gas combusti del razzo. Matthew Clements, l’analista che ha fatto la scoperta, dice però al giornale inglese Telegraph di non credere alla storia del centro spaziale per una serie di motivi. Non si vede nei dintorni un magazzino per il combustibile liquido usato nel programma spaziale iraniano e questo potrebbe suggerire che è destinato ai missili balistici, che usano combustibile solido (più adatto alle guerre: i razzi spaziali devono essere riempiti di combustibile liquido poco prima del lancio, quelli invece destinati a colpire obiettivi nemici devono essere pronti all’uso). “Il posto scelto e l’orientamento della base suggeriscono anche – spiega Clements – che il sito è adatto a provare missili balistici, che volerebbero per 1.400 chilometri sopra il territorio iraniano, consentendo agli iraniani di raccogliere grandi quantità di dati utili, prima di cadere nell’oceano Indiano”.
Infine, il numero dei centri spaziali è sospetto. Tre siti per il lancio di satelliti sembra un numero eccessivo, considerato che l’Iran è in mezzo a una crisi economica dura per colpa delle sanzioni occidentali. Ovviamente il timore dei missili balistici iraniani è in parte legato al programma nucleare che corre in parallelo – se Teheran sarà in grado di produrre una bomba atomica, allora avrà bisogno anche del missile che può trasportarla. Per Shashank Joshi, del think tank Royal United Services Institute, “quello che spaventa davvero i paesi nella regione sono i missili balistici capaci di portare a destinazione le testate nucleari”. Secondo Michael Elleman, esperto del programma missilistico iraniano ed ex ispettore della Nazioni Unite, l’Iran ha difficoltà nello sviluppare missili balistici a combustibile solido, perché i suoi ingegneri devono ancora disegnare, produrre un motore a razzo più grande, da provare con un lungo programma di test, e dice che prima del 2016 non riusciranno. Il nuovo centro potrebbe essere la risposta a questa necessità

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