Per incapacità tecnica ad inviarvi direttamente, ho dovuto mandare all'indirizzo de "Il Giornale". Riassumendo la sostanza: approvo e concordo con la reazione di Fiamma alla liberazione di assassini, non é passo per la pace. Rimane la questione: é un fatto positivo o no l'obbiettivo, che dovrebbe essere il fine vero delle trattative, di giungere ad un'autonomia delle due popolazioni che permetta di concentrarsi sullo sviluppo di esse, invece che sul contrasto fra loro sia per attacco da una parte sia per difesa dall'altra? E' stato questo il motivo che aveva spinto alla decisione difficile di iniziare trattative. Contrasti interni vi sono da entrambe le parti a quella decisione. Ricordiamo l'opposizione che ha portato all'assassinio di Rabin z"l. Il rifiuto arabo lo conosciamo troppo bene, provato dal tradimento di Arafat e dallo scatenamento da parte sua di un terrorismo totale. Ma il fine deve essere cancellato? Si potrà continuare nell'ignoranza del problema compiuta negli ultimi anni? Quale che sia la decisione, si può negare che é dovere assoluto prenderla?
Conosco ed apprezzo l'approccio di sempre di Fiamma. In conseguenza della seconda Intifada e il compiuto qui in Israele, comprendo il cambiamento di Fiamma in rapporto all'atteggiamento in Europa e in Italia. Ho sentito esattamente le stesse cose. All'antisemitismo di destra si é aggiunto quello di sinistra. Esso é negazione di tutto l'ideale della Resistenza, della lotta che si dovrebbe continuare nell'attuale contro i germi rimasti o sviluppatisi della negazione della nostra esistenza. Ogni decisione sulla vita in Israele é ordinata all'assicurazione dell'esistenza sopravvissuta che si deve continuare.
Dan
Sul come far luce sulla soluzione del problema occorre prendere atto del comportamento del mondo arabo-musulmano, come ci insegnano le cartoline di Ugo Volli. Allora si capisce il senso delle analisi di Fiamma Nirenstein e la cecità dell'Occidente. I segnali sono persino troppi, eppure i mezzi di informazione non li notano, sembrano ipnotizzati.
IC redazione