IC7 - Il commento di Costantino Pistilli Dal 28/07/2013 al 03/08/2013
Testata: Informazione Corretta Data: 05 agosto 2013 Pagina: 1 Autore: Costantino Pistilli Titolo: «Il commento di Costantino Pistilli»
Il commento di Costantino Pistilli
“Happy Birthday, Mr. President”, cantava Marilyn Monroe nel 1962 al Madison Square Garden in occasione del compleanno del presidente Kennedy. Oggi Obama compirà 52 anni e da più di venti ambasciate Usa sparse in Medioriente e Nord Africa non arriverà nemmeno un telegramma. Sono “Chiuse per Terrorismo”. Non arriveranno auguri dall’Afghanistan da dove si stanno ritirando le truppe Usa per lasciare il Paese agli studenti del Corano, i talebani, che solo ieri hanno ucciso almeno nove civili, la maggior parte bambini, in un attentato contro il consolato indiano di una città afghana; e certamente non arriveranno ad Obama gli auguri dall’Iraq dove durante solo il mese di luglio sono rimasti uccisi più di mille iracheni -il più alto numero di vittime in un mese dal 2008- nell’atavica battaglia tra sunniti e sciiti portando il bilancio dall'inizio dell'anno a 4.137 morti. Certamente nessuna telefonata partirà nemmeno dalla Siria dove i jet, l’artiglieria e i missili dei fratelli Assad hanno ucciso in solo giorno almeno cento civili portando il numero delle vittime a superare quota centomila. Auguri non arriveranno nemmeno dal Cairo o da Tunisi dove il partito islamico Ennahda è impegnato a placare le proteste antigovernative e i qaedisti, impegnati a combattere contro la Fratellanza musulmana, sia di Gannouchi che degli altri rais, e che già hanno assassinato otto soldati dell’esercito tunisino ultimamente impegnato a contrastare Al Qaeda nella zona montuosa di Kasserine, al confine con l’Algeria. Obama, dunque, dovrà consolarsi con quei pochi messaggi arrivatigli durante questa settimana, messaggi o videomessaggi, come quello di Ayman al Zawahiri che accusa gli Stati Uniti di avere"complottato" con l'esercito egiziano per rovesciare il presidente Mohamed Morsi; dovrà accontentarsi delle immagini che arrivano da Pyongyang che continua ad aumentare le spese militari -portandole al 16% del bilancio dello Stato- nonostante la popolazione sia ridotta alla fame, uno Stato che fornisce attrezzature e know-how militare a nazioni come l’Iran da dove ad Obama invieranno video messaggi dove si vede un imponete raduno di migliaia di persone che scandivano slogan come “Morte a Israele” e “Morte all'America”. Dall’Iran del “moderato” Hassan Rohani che proprio durante questi giorni ha continuato a marciare sul solco lasciato da Ahmadinejad con questo appello: “Il regime sionista è una ferita imposta per anni al mondo musulmano, che deve essere mondata”. Ma Israele, l’ebreo collettivo, è abituato da secoli a combattere contro regimi e pericoli che arrivano dai propri confini –di poche ore fa la dichiarazione del Generale Yair Golan del GOC Northern Command dell’IDF che “Hezbollah con un arsenale di oltre 60.000 razzi e missili può colpire qualsiasi dei centri civili di Israele, compresa Eilat”- e a combattere contro i nemici dell’Occidente già prima che lo stesso Occidente capisse di averne. Oggi si minacciano le ambasciate Usa ma già nel 2010 un’ambasciata israeliana era stata attaccata al Cairo dal nuovo medioriente, quello delle piazze e degli estremismi. Prima ancora della strage di Bengazi dove morirono l’ambasciatore statunitense Christopher Stevens e tre funzionari. Israele già sa, è da anni in prima linea per difendere l’acquis democratico: humus della civiltà occidentale. Israele sarà tra le poche nazioni a porgere i migliori auguri di buon compleanno al sibillino Obama, e i recenti sforzi dimostrati da Netanyahu durante gli ultimi colloqui lo dimostrano, e in primis lo sforzo maggiore: andare a parlare con un presidente da anni non più eletto dal proprio popolo, presidente per usucapione, e pure negazionista. Dunque: Mazal Tov Mr. Obama! Perché, visto il down-grade Usa nel mondo, soprattutto quello mediorientale, di Happy Birthday, Mr. President ne sentirà molto pochi.