Turchia: niente borse di studio a chi manifesta in piazza un altro esempio della 'democrazia islamica' di Erdogan
Testata: La Stampa Data: 01 agosto 2013 Pagina: 15 Autore: Redazione della Stampa Titolo: «Erdogan: Niente borse di studio a chi protesta»
Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 01/08/2013, a pag. 15, la breve dal titolo "Erdogan: Niente borse di studio a chi protesta".
Recep Tayyip Erdogan
Dopo il pugno duro contro la protesta dei giovani, ora sul dissenso in Turchia cala «la vendetta» del premier Recep Tayyip Erdogan. Decine di arresti per terrorismo, settanta giornalisti defenestrati, avvocati incriminati, indagini fiscali contro il gruppo industriale Koc ritenuto favorevole ai manifestanti: Erdogan ha più volte denunciato un «complotto» e promesso che alla fine avrebbe «presentato il conto». Ed è quello che, secondo le Ong dei diritti umani, il governo di Ankara ora sta facendo. L’ultimo segnale del giro di vite contro il dissenso è stato l’annuncio del Kyk, l’ente pubblico incaricato di aiutare finanziariamente gli studenti meno abbienti, che per i giovani che scendono in piazza e contestano non ci saranno borse di studio. In una circolare resa pubblica questa settimana il Kyk ha precisato che chi si impegna in attività di «resistenza, boicottaggi, occupazioni, scritte o dipinti (in spazi pubblici), canta slogan o cose analoghe» ed «è coinvolto in azioni di anarchia, terrorismo» non potrà ottenere aiuti, perché queste azioni costituiscono una «violazione del diritto all’ educazione». Erdogan ha annunciato di recente che le guardie private nei campus universitari saranno sostituite dalla polizia.
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