Se Hezbollah starnazza come un’anatra….
Commento di Zvi Mazel
(Traduzione di Angelo Pezzana)
Zvi Mazel
Dopo trent’anni di esitazioni, l’Unione europea ha timidamente ammesso che le armate di Hezbollah sono una organizzazione terrorista. Il Ministro degli Esteri Catherine Ashton si è affrettata a dire che questa misura non avrebbe creato ostacoli al dialogo fra l’Ue e Hezbollah… in altre parole per la Ue Hezbollah è un partito politico che può aver deviato dalla retta via, dando vita a una forza armata, ma che si può rimediare con una “pressione moderata”.
Ma I fatti la raccontano diversamente.
Hezbollah venne creato da Khomeini nei primi annin ’70 come una organizzazione terrorista che doveva servire ad esportare la “rivoluzione islamica” in Medio Oriente, cioè fondare un regime islamico sciita sotto la guida dell’Iran. La sua Carta fondativa diceva: “ Noi siamo i figli della Ummah (la comunità islamica)- il partito di Dio (Hizb Allah) l’avanguardia vittoriosa in Iran per volere di Dio, destinata a gettare le basi di uno Stato islamico che avrà un ruolo centrale a livello mondiale. Noi obbediamo a un solo leader, saggio e giusto, che soddisfa tutte le nostre esigenze: Ruhollah Khomeini. “ La sua ideologia, ispirata dallo stesso Khomeini, è semplice: islam, solo l’islam, deve guidare gli stati e gli individui. Non c’è posto per programmi nazionalisti o liberali che si richiamino a uguaglianza o pluralismo. La democrazia è il nemico; Il Corano è l’unica fonte alla quale fare riferimento. Questa ideologia estremista comprende l’ esplicita richiesta della distruzione di Israele, per cui sin dall’inizio venne chiamato il “nemico sionista”. Hezbollah deriva il suo nome dal versetto del Corano che spinge i fedeli a non mischiarsi con cristiani e ebrei perché nel Giorno del Giudizio solo i fedeli di Allah (Hezb) troveranno aperte le porte del paradiso ( Sura The Table, versetto 55, e The Pleading, versetto 22, nell’originale arabo).
Il nucleo dell’organizzazione, formatosi durante l’intervento israeliano in Libano, proviene da una scheggia del movimento Amal. L’Iran aveva inviato centinaia di militanti delle Guardie Rivoluzionarie per addestrare la nuova milizia sciita, perché giudicava un’opportunità non solo fondare nel paese una repubblica islamica guidata da Hezbollah, ma anche per avere un punto d’appoggio in Medio Oriente.
Hezbollah iniziò sotto varie sigle, come “Gli oppressi del mondo”, e con attacchi terroristi e rapimenti di cittadini occidentali in Libano.
Ricordiamo il bombardamento della caserma dei marines a Beirut, in cui morirono 240 soldati americani, l’assalto ai quartieri generali francesi, con l’uccisione di 63 soldati francesi e un’infinità di attacchi contro Israele.
Nello stesso tempo Hezbollah iniziava la sua scalata al potere, approfittando, con l’aiuto della Siria, della debolezza del partito Amal.
Grazie ai finanziamenti e all’addestramento dell’Iran – e all’arrivo di grandi quantità di armi – Hezbollah è diventato la milizia più forte del paese, mentre i suoi attacchi contro Israele gli hanno procurato il plauso degli arabi. Il ravvicinamento tra Siria e Iran, a seguito della guerra del Golfo, è stato un ulteriore vantaggio: armi e munizioni arrivavano liberamente da Teheran in Libano attraverso la Siria.
Hezbollah divenne così uno stato nello stato, senza che nessun potere militare si opponesse. Sunniti e cristiani cominciarono a temere per l’indipendenza e l’integrità della nazione. Hezbollah, i suoi armamenti e i legami con l’Iran divennero un punto di riferimento centrale del cosiddetto “ dialogo nazionale”, la ricerca di un terreno comune per le varie etnie e comunità religiose del paese.
Nel frattempo, secondo gli ordini di Teheran, si ramificava in molte direzioni, creando cellule terroristiche negli Stati del Golfo – Il Barhain lo definì una organizzazione terroristica – e in India, Pakistan, America Latina e in Europa, con l’obiettivo di sviluppare la “rivoluzione islamica”.
Per finanziare le proprie attività, in America latina si dedicò al commercio della droga. Nel 1993 l’ambasciata israeliana di Buenos Aires venne distrutta da una bomba; tre anni dopo il Centro ebraico della città venne ridotto a un mucchio di macerie con dozzine di morti e centinaia di feriti. Nello stesso tempo venivano condotti attacchi terroristici contro Israele, malgrado il fatto che Israele avesse ritirato le proprie truppe dal Libano. Si aggiunga il lancio di missili Katyusha contro obiettivi civili, raids, rapimento di soldati e tentativi di organizzare una rete terrorista all’interno di Israele. Tutto questo portò a duri scontri tra Israele e il Libano, culminati nella “Seconda Guerra del Libano” del 2006, durante la quale non meno di 3500 missili vennero lanciati sul nord di Israele.
Nel 2009 venne scoperta in Egitto una cellula terrorista, i cui membri stavano programmando di portare il caos nel Sinai e lungo il Canale di Suez, al fine di indebolire il regime di Mubarak, allora alla guida degli stati arabi pragmatici contro l’Iran.
In Libano, intanto, Hezbollah esercitava i propri muscoli in campo politico. Nel 1992 aveva portato in parlamento nove eletti, diventando così una presenza politica ufficiale. Si alleò con quello che restava del partito Amal, e con il più forte partito cristiano guidato dal generale Aoun.
Nel 2005 Hezollah venne coinvolto nell’assassinio del Primo Ministro Rafik Hariri; il Tribunale internazionale, dopo aver investigato, ordinò l’arresto di quattro membri Hezbollah, ma l’organizzazione rifiutò categoricamente la loro estradizione.
Così come categoricamente respinse le molte risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che chiedevano lo scioglimento delle milizie armate, inclusa la Risoluzione 1701 che metteva fine alla “Seconda guerra del Libano”.
Hezbollah ha ripetutamente sfidato il governo centrale, sentendosi, grazie alle proprie milizie, intoccabile. Nelle elezioni parlamentari del 2009, il Partito di Dio e i suoi alleati hanno avuto 57 seggi, mentre la coalizione sunnita,cristiana e drusa 71. Eppure Hezbollah e suoi hanno preteso – e ottenuto – un terzo del Consiglio dei Ministri. Poi fecero cadere il governo formato da Saad Hariri; il nuovo Primo Ministro Mikati attribuì a Hezbollah 18 ministri su un totale di 30, ma poi dovette dimettersi.
Nemmeno il successore, Salam Tamam, riuscì a formare un nuovo governo.
Il Libano vive una profonda crisi politica che ne minaccia integrità e stabilità.
Questo non impedisce a Hezbollah di lanciare, o organizzare, sempre più numerosi attacchi terroristici ovunque, dalla Tailandia alla Turchia, Azerbaijan e Cipro. Nemmeno il fatto di aver organizzato la strage di Burgas, in Bulgaria, ha convinto l’Unione Europea di essere una organizzazione terrorista.
Solo quando fu chiaro il suo intervento nella guerra civile siriana, l’Unione europea, riluttante, giunse alla conclusione che non poteva più far finta di niente e ha incluso quella che viene chiamata l’organizzazione armata nella lista delle organizzazioni terroriste.
In conclusione: gli sciiti Hezbollah sono letali quanto i sunniti di Al Qaeda; eseguono gli ordini del loro protettore, l’Iran; e nel rifiuto di riconoscere che è una organizzazione terrorista, l’Unione Europea ha conferito all’islam militante una vittoria significativa, dimostrando di non avere la volontà di affrontarlo apertamente.