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La Stampa Rassegna Stampa
22.07.2013 Hezbollah terrorista ? Ni
Cronaca di Marco Zatterin

Testata: La Stampa
Data: 22 luglio 2013
Pagina: 1
Autore: Marco Zatterin
Titolo: «Spari nel buio contro Hezbollah armati»

Riprendiamo dal sito internet della STAMPA l'articolo di Marco Zatterin da curioso titolo "Spari nel buio contro Hezbollah armati". In realtà il pezzo è sulla decisione che deve essere presa dalla UE, se dichiarare terrorista Hezbollah oppure no.  Emma Bonino, ministro degli esteri italiano, spinge per un compromesso, in parole povere equivalente a un no. Ha dichiarato " mossa vuota  e pericolosa per le forze in Libano".
Aspettiamo il voto, poi diremo la nostra.
Ecco l'articolo:

 

Emma Bonino                                                 Hezbollah terroristi ? ni

Con ogni probabilità i ministri degli esteri dell’Unione europea decideranno di mettere l’ala armata degli hezbollah nella lista nera in cui finiscono i terroristi e tutto il peggio del mondo internazionale. Allo stesso tempo, diffonderanno una dichiarazione in cui affermano che il dialogo politico con l’ala non armata continua, così come gli aiuti alla popolazioni e i programmi di sostegno allo sviluppo. Non tutti gli stati sono convinti. Britannici, francesi e tedeschi sembrano avere pochi dubbi. Altri, fra cui Italia e Spagna, pensano che sia solo un rischio messaggio politico, mezzo vuoto, oltretutto. Il problema è molto semplice. Come si finisce sulla lista nera? Non esistendo un movimento hezbollah armato ufficiale, spiega una fonte europea, non è una decisione automatica. Si potranno negare i visti e congelare i beni a coloro che verranno indicati come terroristi, o quelli di cui sarà provato il comportamento criminale. Ma a loro, si fa notare, i diritti internazionali sarebbero stati negati comunque. E allora? “Un forte segnale politico”, spiegano gli inglesi. Ci sono possibilità di spezzare il fronte, aggiunge un’altra voce. In realtà potrebbe non succedere nulla o, peggio, si potrebbero avere conseguenze per l’Unifil, la missione Onu in Libano. Dove, guarda caso, gli Italiani sono i più numerosi, gli spagnoli sono tanti, e i britannici non ci sono. Il ministro degli Esteri Bonino ha negato venerdì la possibilità di un’intesa a livello di rappresentanti permanenti. Vuole giustamente un dibattito politico fra ministri e oggi l’avrà. E’ un modo anche per far capire da che parte stiamo. Poi, è immaginabile, che dirà “si” al compromesso, sperando che tutto vada per il meglio. Con la consapevolezza, probabile, che l’ambizione di una vera politica estera comunitaria è ancora lontano dall’essere realizzata.

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