Riprendiamo da LA REPUBBLICA di oggi, 21/07/2013, a pag.15, con il titolo
" La svolta di Israele, liberi detenuti palestinesi", la cronaca di Fabio Scuto. Per il nostro commento rinviamo alla pagina con l'articolo di Fiamma Nirenstein.
Saeb Erekat Tzipi Livni
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — Israele «libererà un limitato numero di prigionieri«, come gesto di distensione per l'avvio dei negoziati diretti con i palestinesi la prossima settimana a Washington, il primo vero contatto dopo tre anni di gelo. E' quanto aveva chiesto insistentemente il segretario di Stato Usa John Kerry al premier Benjamin Netanyahu: un gesto distensivo per creare un clima positivo attorno al tavolo dei negoziati. Tanto che il capo del governo ha sentito il bisogno di definire la ripresa dei colloqui di pace con i palestinesi un «interesse strategico» per lo Stato ebraico. E' stato il ministro per gli Affari strategici Yuval Steinitz — del Likud Beitenu — ad anticipare ieri mattina in un'intervista alla radio pubblica che col procedere delle trattative Israele libererà «un certo numero»di detenuti palestinesi condannati per terrorismo e in carcere da oltre 20 anni. Venerdì Kerry non ha voluto entrare nei dettagli della trattativa e a quali condizioni abbia strappato a entrambe le parti il sospirato assenso. Conoscendo ormai bene Netanyahu ed il presidente palestinese Abu Mazen, Kerry ha fatto ricorso a parole prudenti e ha puntualizzato di aver solo «gettato le basi» per la ripresa delle trattative. Il ministro Steinitz ha voluto precisare che Israele non si è impegnato a congelaregli insediamenti neiTerritori né a considerare come punto di partenza obbligato delle trattative le linee armistiziali.L'ottimismo di Tiipi Livni "Stanno per finire quattro anni di gelo" li in vigore fino al 1967. Netanyahu, ha aggiunto, ha ottenuto l'impegno dei palestinesi a negoziare seriamente peralmeno nove mesi e ad astenersi in quel lasso di tempo dall'intraprendere iniziative anti-israeliane in istituzioni internazionali, come alle Nazioni Unite o al Tribunale penale internazionale. La ministra della Giustizia Tzipi Livni, responsabile dei negoziati di pace per il governo israeliano, scrive sulla propria pagina Facebook: «Quattro anni di gelo nei negoziati volgono al termine. Ho grande stima verso il premier Benyamin Netanyahu, che ha preso le decisioni giuste pergli interessi essenziali di Israele, c verso la determinazione di Kerry. Grazie a loro i palestinesi e noi entreremo adesso nella stanza delle trattative«. Ma non sarà facile superareleresistenzedentro il Likud Beitenu, il partito del premier, e Focolare ebraico, il partito dei coloni della Cisgiordania. Cautelada parte palestinese. la piazza non ha reagito bene all'annuncio della ripresa del negozia-to.Scontatoil"no"nettodi Ilamas arrivato da Gaza o dei "falchi" del Fronte popolare, ma anche altri esponenti palestinesi sono estremamente cauti nelle valutazioni se non pessimisti. Mustatà Bar-ghouti —medico e presidente del partito pacifista Iniziativa palestinese— è pessimista «perché il governo Netanyahuèdominatodalla destra e dai coloni, per questo è un dialogo destinato a fallire».
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