La verità nascosta: 150 milioni di europei odiano Israele
Honest Reporting intervista Manfred Gerstenfeld
2° parte (ecco il link alla 1° parte)
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=49944
(Traduzione di Yehudit Weisz)
Nella prima parte dell’ intervista con Manfred Gerstenfeld ha affermato che oggi oltre 150 milioni di europei ritengono che Israele stia sterminando i palestinesi. Dalla pubblicazione dell’intervista, le opinioni di Gerstenfeld sono apparse su THE TIMES OF ISRAEL e ne è seguito un dibattito: se si tratti di 150 milioni di europei fondamentalmente antisemiti o se la maggioranza di essi siano, come rileva il Prof. Robert Wistrich, dei semplici “idioti”.
Nella seconda parte della nostra intervista, Gerstenfeld illustra in modo più approfondito il contenuto del suo nuovo libro “Demonizing Israel and the Jews”. (il libro è in vendita su Amazon)
HR: Nell’introduzione al suo libro l’enfasi, con cui lei espone la visione che in Europa si ha di uno Stato di Israele fortemente criminale, offusca in qualche modo le 57 interviste che rappresentano la parte più sostanziale del libro. Qual è lo scopo di queste interviste ?
MG: E’ una raccolta di interviste con leader ebrei, studiosi, esperti, politici, giornalisti, figure di rilievo nelle organizzazioni ebraiche o con scopi simili. Tutte insieme illustrano come sia diffuso, profondo e multiforme l’odio contro Israele e gli ebrei. Nel libro racconto quanto avviene in molti paesi e numerosi sono i fatti che ho raccolto. Dopo la lettura di queste interviste, si può comprendere meglio come in Europa si è creata la demonizzazione di Israele. Il libro si divide in una sezione in cui le interviste si concentrano essenzialmente su Israele e in un’altra in cui si affronta l’ antisemitismo classico.
HR: Di quali paesi si occupa la maggior parte delle interviste ?
MG: Le interviste toccano più di dieci Paesi europei. Poi ci sono interviste a Gustavo Perednik sull’Argentina, Rifat Bali sull’incerto futuro delle comunità ebraiche in Turchia, Maurice Roumani sull’atteggiamento della Libia nei confronti dell’ex comunità ebraica, Zvi Mazel sull’antisemitismo in Egitto da Mubaraq a Morsi, Mitchell Bard sulla potente lobby saudita negli Stati Uniti. C’è anche un’intervista a Justus Weiner che analizza come i musulmani stanno scacciando i cristiani dai territori palestinesi.
HR: Molte interviste riguardano vari gruppi che diffondono antisemitismo e demonizzano Israele. Quali sono i principali ?
MG: l’odio più profondo per Israele ha di gran lunga origine nel mondo musulmano. Questo tema potrebbe facilmente riempire diversi libri di interviste. In Demonizing Israel and the Jews, gli intervistati affrontano alcuni di questi aspetti. Richard Landes spiega come le teorie di cospirazione da parte dei musulmani colpiscono gli ebrei; Gunther Jikeli esplora l’antisemitismo musulmano tra i giovani europei; Richard Prasquier, l’ex presidente del CRIF, organizzazione francese in difesa dell’ebraismo, affronta l’antisemitismo musulmano in Francia.
HR: A Honest Reporting siamo naturalmente molto interessati alla distorsione dei fatti operata dai media
MG: Anche questo tema, come molti altri di Demonizing Israel and the Jews, meriterebbe un libro a parte. C’è un’intervista con il vostro Simon Plosker, direttore responsabile di HonestReporting. Un’altra con Andrea Levin di CAMERA. In una terza, l’avvocato Trevor Asserson affronta il pregiudizio diffuso dalla BBC e dalla stampa in generale per tutto quel che riguarda Israele. La regista Gloria Greenfield ci parla del suo documentario Unmasked Judeophobia e delle reazioni che ha ricevuto.
HR: Un’altra importante fonte di odio anti-Israele deriva dall’estrema sinistra
MG: E’ vero, questo tema è svolto da Angelo Pezzana, che spiega come gli italiani che odiano Israele, in particolare di estrema sinistra, abusano della memoria della Shoah. Simon Epstein affronta i 60 anni di pregiudizi da parte degli intellettuali francesi nei confronti di Israele, mettendo in risalto il ruolo del Partito Comunista. Ken Sikorski analizza la situazione in Finlandia, inclusi i socialisti. HR: Anche i socialisti e i socialdemocratici europei hanno manifestato forti atteggiamenti anti-Israele MG: Hanne Nabintu Herland, una scrittrice norvegese molto conosciuta, racconta come l’odio verso Israele sia promosso in modo “politicamente corretto”. Ha affermato che il Partito Laburista ha un ruolo molto importante nel trasformare la Norvegia nel Paese più antisemita dell’Occidente. Ilya Meyer spiega come la terza città per grandezza della Svezia, Malmoe, sia diventata un focolaio di antisemitismo conosciuto ormai a livello internazionale. Ne è responsabile l’ex Sindaco Ilmar Reepalu, del Partito Laburista, che rilascia frequenti dichiarazioni antisemite. Jehudi Kinar, l’ex ambasciatore di Israele in Belgio, mette in evidenza il forte sentimento anti Israele diffuso nei partiti socialisti belgi.
HR: un’altra fonte di odio anti-Israele proviene da ambienti cristiani
MG: A questo argomento viene data una attenzione relativa, eppure meriterebbe un libro a parte. Lo studioso olandese Hans Jansen racconta le profonde radici dell’antisemitismo protestante fin dalla sua fondazione. I suoi studi sono principalmente rivolti a Martin Lutero, l’iniziatore della Riforma protestante. Lo studioso ha anche commentato il documento Kairos, carico di odio, che è stato redatto dalla comunità cristiana palestinese. David Parsons spiega come si possono distinguere dal punto di vista teologico, i protestanti pro Israele da quelli anti Israele. Dexter van Zile illustra la politica anti Israele del Consiglio Mondiale delle Chiese.
HR: e riguardo al terrorismo ?
MG: La psichiatra Daphne Burdman analizza come i bambini palestinesi vengano indottrinati all’odio genocida. Michael Whine fornisce una panoramica su come le comunità ebraiche e gli israeliani all’estero sono stati presi di mira dai terroristi.
HR: Che dire degli israeliani e degli ebrei auto-odiatori ?
MG: non sono numerosi, ma causano gravi danni MG: Elhanan Yakira, docente di filosofia all’Università Ebraica sottolinea le analogie tra ebrei e israeliani post sionisti e i negazionisti della Shoah. Ken Levin, psicologo di Harvard, fa una diagnosi su ebrei e israeliani che abbracciano le critiche degli estremisti anti semiti e anti Israele, sostenendo che questo fenomeno rivela una grande somiglianza con le reazioni dei bambini soggetti ad abusi cronici.
HR: Qual è la sua opinione sulle Ong, sull’odio dilagante su internet et similia ?
MG: Gerald Steinberg studia la faziosità delle ONG contro Israele, Rabbi Abraham Cooper spiega i pericoli di antisemitismo e terrorismo su Internet, mentre Ronald Eissens affronta i problemi dell’odio in rete su Facebook, Twitter e YouTube.
HR: Che opinione ha degli strumenti di trasmissione dell’odio riguardo all’antisemitismo e agli atti contro Israele oggi ?
MG: Alcuni media sono colpevoli di antisemitismo e di ostilità verso Israele mediante articoli di fondo e per come attuano la selezione delle notizie. Pubblicare articoli di opinionisti anti Israele è uno strumento di trasmissione di pregiudizi. Analogamente le Nazioni Unite sono un sistema colpevole e strumento stesso di diffusione dell’odio verso Israele. L’intervista a Yohanan Manor sulla risoluzione: “Il Sionismo è Razzismo”, affronta proprio quest’argomento. Anche i cartoni animati sono uno strumento molto efficace per promuovere e trasmettere l’odio, come dimostra Joel Kotek. Un altro dei numerosi strumenti di trasmissione dell’odio, è il linguaggio. Georges Elia Sarfati sottolinea come le parole non sono imparziali, ma servono a insinuare una precisa visione del messaggio da trasmettere.
HR: ci sono anche interviste su come combattere l’antisemitismo e l’odio per Israele
MG: Un’intervista importante è quella rilasciata dall’ex Ministro della Giustizia canadese, Irwin Cotler, che elenca gli strumenti politici, diplomatici, economici e legali disponibili per contrastare la minaccia iraniana. Cotler afferma che ci sono prove sufficienti per portare l’Iran davanti alla Corte Internazionale di Giustizia.
Manfred Gerstenfeld fa parte del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs, dove è stato presidente per 12 anni.
Nel 2012 ha ricevuto il " Lifetime Achievement Award" dal Journal for the Study of Anti-semitism"
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