Adriano Sofri, il mandante dell'assassinio del commissario Calabresi, condannato per questo reato da ben cinque diversi tribunali, e naturalmente non solo in libertà ma onorato e omaggiato dalla parte peggiore della sinistra italiana, continua la sua campagna antisemita sulle pagine compiacenti di "Repubblica". Dico campagna antisemita perché il suo articolo è tutto concepito, al di là dei fatti e della loro distorsione, per suscitare una reazione emotiva di odio contro gli ebrei, gli ebrei come tali, feroci persecutori di bambini.
Ma oltre a Sofri, il responsabile della campagna antisemita è il direttore di "Repubblica" che concede la prima pagina all'articolo di Sofri e naturalmente ignora l'episodio segnalato qualche giorno fa da "Informazione corretta", delle due bambine palestinesi che, sotto lo sguardo compiaciuto della maestra, recitavano una poesiola nella quale gli ebrei venivano gratificati con tutti i titoli possibili,, da "malvagie creature" a "luridi maiali", passando per vari epiteti del genere.
Quì non c'entra più il sionismo, l'occupazione ecc. Siamo all'antisemitismo allo stato puro. Ma il vero problema non sono i palestinesi, è questa frangia della sinistra, che io credo e spero sia sempre più esigua, ma che continua a contare su quotidiani come "Republbica" e "Il Manifesto". e che ha smarrito il lume della ragione, sì, proprio la "raison" degli Illuministi.
Valentino Baldacci
Non solo a sinistra, Sofri è abituale collaboratore del Foglio, insomma, piace, questo è un fatto. A noi no, e questo è un altro fatto.
IC redazione