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Riportiamo da SHALOM di luglio, a pag. 27, l'articolo di Angelo Pezzana dal titolo "Grazie Barbra".
E’ diventata subito una star, nel mondo del cinema e della canzone, nel 1963, cinquanta anni fa. Da allora 100 tour in tutto il mondo, una media di due l’ann o, milioni di dischi venduti e film che l’hanno resa famosa a un pubblico che ne conosce a memoria le canzoni e ha visto chissà quante volte tutti i film, al ci nema e in dvd, e quella voce celestiale non l’ha mai abbandonata, neppure oggi c he ha 71 anni. Come il profilo, con quel naso, imponente e bellissimo, che non si è mai sognata di modificare. E’ quasi ovvio dire che è di Barbra Streisand c he stiamo parlando. In Israele era venuta negli anni’60, quando dedicò una sala dell’Università ebra ica di Gerusalemme a suo padre Avraham Streisand, e in suo ricordo piantò degli alberi, oggi diventati imponenti e forti, come la Terra dove sono cresciuti. P oi più nulla, forse era il mondo che doveva conquistare, e l’ha fatto. Il mese scorso è ritornata in Israele per il suo primo tour, inizio nella capitale per p artecipare ai festeggiamenti del compleanno di Shimon Peres, una festa forse un po’ eccessiva, anche se piena di affetto per questo novantenne che continua con incredibile forza a rappresentare il volto cosmopolita di Israele.
Nessun accenno a temi divisivi, pur rimanendo l’attivista dei diritti civili che è sempre stat a, Barbra è riuscita a galvanizzare il suo pubblico fino a quando a chiesto a tu tti noi di alzarci in piedi perchè avrebbe cantato “Hatikva”, la speranza, l’inn o di Israele, “Tikvatenu”, la nostra speranza. Difficile non cadere nella retori ca più consumata nel descrivere quale emozione, un groppo alla gola, ancora una volta, tutti abbiamo provato nel sentire quella musica, quelle parole, interpre tate dalla sua voce coinvolgente come nessuna. E’ stata una Streisand che più eb rea non poteva essere- credo sia giusto riesumare l’aggettivo che i liberal port ano poco, “sionista”, a riconferma che con il passare degli anni – come lei stes sa ha ricordato – si diventa più saggi e il senso della propria identità coinvol ge in pieno la vita intera. Come succede, molti bis, gli applausi del pubblico in piedi l’ hanno obbligata a riprendere in mano il microfono e regalare altre canzoni. E’ mancata “Avinu Malkenu” – l’aveva interpretata alcuni giorni prima davanti a Peres – pazienza, l’abbiamo a casa, l’ascolteremo come facciamo da sempre. Grazie Barbra.
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