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Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.07.2013 Chi ha il diritto di invitare in casa d'altri ?
commento di Vitaliano Bacchi

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 luglio 2013
Pagina: 1
Autore: Vitaliano Bacchi
Titolo: «Chi ha il diritto di invitare in casa d'altri ?»

Chi ha il diritto di invitare in casa d'altri ?
commento di Vitaliano Bacchi


Vitaliano Bacchi

E' accaduto in spiaggia a Lampedusa.
Il papa ha reso il welcome agli immigrati clandestini e con ciò trasformato un reato (l'immigrazione clandestina) secondo tutte le legislazioni nazionali del mondo in un incoraggiamento a farne prassi sociale.

Stiamo parlando di papa Francesco e della sua ennesima iniziativa pauperista di esaltazione e ideologia della povertà; è in tema coi suoi testi sacri perchè il vangelo “è stato annunciato per i poveri” come scrisse Matteo, ma è anche in tema islamico perchè una delle sue correnti più mistiche e popolare fra i talebani, il sufismo, esalta proprio questa clandestinità antropologica e radicale del diseredato e la legittima, anzi fa della povertà un valore, al contrario della gnosi ebraica che invece obbliga ad affrancarsene secondo il modello liberatorio mosaico dell'esodo, che ne indica le regole di emancipazione, la lex iudaica, il codice della liberazione dalla schiavitù e dall'oppressione della povertà.


Papa Francesco I

Siamo convinti che questa svolta islamizzante e neosufista in ambito ecclesiale imbarazzi e preoccupi le gerarchie della chiesa cattolica reale, quella del patrimonio vaticano e della rendita fondiaria più imponente del mondo, perchè il Vaticano è proprietario di un terzo del patrimonio fondiario italiano e nondimeno tutti i giorni dal papa esce una apologia pauperista, prima in spiaggia a Lampedusa poi il bacione populo urbi et orbi, poi i preti che devono viaggiare con la Fiat usata e non con la Mercedes, le suore che devono andare in autobus, insomma tutti i giorni ne arriva una e l'esegesi della mater et magistra ormai comincia a difettare nel darne vulgata al populum ecclesiae, anche perchè le categorie heideggeriane di Ratzinger ne avevano oggettivamente prescisso già dai tempi della teologia della liberazione di Leonardo Boff, un testo caro a Bergoglio.

Dalla spiaggia di Lampedusa, quindi, incoraggiati a venire in ogni modo (“Venite, fratelli, noi vi accoglieremo. Ma come tuo zio non è venuto?”)
Difficile stabilire se abbia considerato che questa massa di diseredati proviene da terre d'Africa nelle quali sono vivi ceppi virali e infezioni del sangue ormai scomparse dall'occidente e per le quali gli stati europei non hanno fronte ospedaliero attrezzato: il contagio venereo grave, l'HIV endemico, il morbo di Hansen (lebbra) sono patologie ordinarie in quelle terre e qui nemmeno sufficientemente note per la risposta terapeutica preventiva.

Il ricovero in ospedale italiano di soggetti con patologie di questo rango determinerebbe un impatto caotico rispetto lo standard sanitario istituzionale: va cioè messo in preventivo che l'ospedalizzazione di un lebbroso imporrebbe misure di prevenzione di tale impegno da richiedere la militarizzazione dell'istituzione per evitare il contagio di massa.
Va inoltre considerato che il medico che rifiuti il ricovero sia pure in base a queste considerazioni cliniche, nel sistema della legislazione italiana consuma un reato, compie un crimine e quindi il circolo diventa vizioso fra precauzione e incriminazione.

Interpretare il messaggio pauperista di papa Francesco non è facile: “Venite, venite che vi ospito in Vaticano o in uno dei nostri alloggi sparsi per un terzo nel catasto privato della repubblica italiana” potrebbe essere il primo logos di interpretazione.
Molti temono tuttavia che l'interpretazione più autentica sia:
“Venite in Italia, su forza, tanto qui c'è posto per tutti e quando sarete qui qualcuno pagherà, vi sfamerà, vi curerà, vi darà lavoro, vi chiederà anche il voto, ma insomma il posto c'è”.

La chiesa di Francesco, quindi, è accogliente in proprio o è accogliente in casa d'altri?
Indubbiamente comunque uno slancio altruistico, in tutto questo c'è.
C'era anche nel periodo fra il 1945 e il 1948 quando attraverso il favoreggiamento vaticano importanti ufficiali e gerarchi nazisti la fecero franca e rifugiarono clandestinamente nella sua Argentina che li accolse con lo stesso slancio umanitario che oggi l'Italia accoglie gli africani.

I quali non hanno commesso crimini contro l'umanità come i nazisti fuggiaschi, ma si tratta pur sempre di decidere chi li manterrà.
Chi li invita alle vacanze italiane deve cioè spiegare se, oltre che nel welcome papale e nell'eloquio colto della Boldrini alla Camera, le soluzioni normative per mantenerli ed averne cura siano oggetto di votazione parlamentare o se restino sola materia prefettizia sine lege nec poena.

Fino ad oggi la soluzione politicamente corretta è stata quella di bollare di razzismo chi chiede di metterci un freno e chi si domanda, a qualsiasi titolo, se nel ticket veniamo ormai dopo di loro.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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