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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Il Giornale Rassegna Stampa
12.07.2013 Polemiche sulla nomina di John Phillips ambasciatore Usa in Italia
commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 12 luglio 2013
Pagina: 13
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Ira dei diplomatici Usa: ambasciate in vendita»

Riportiamo dal GIORNALE di oggi, 12/07/2013, a pag. 13, l'articolo di Fiamma Nirenstein dal titolo "Ira dei diplomatici Usa: ambasciate in vendita ".


Fiamma Nirenstein             Barack Obama

Per leggere il ritratto di John Phillips scritto da Fiamma Nirenstein sul GIORNALE e ripreso da IC di ieri, cliccare sul link sottostante
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=9&sez=120&id=49847

Non è ancora arrivato e già un ti­fone diplomatico si abbatte sul nuovo ambasciatore americano a Roma, e proviene dalla sua pro­pria casa, gli Stati Uniti. Una schie­ra di diplomatici importanti come Thomas Pickering, che ha rappre­sentato gli USA in Russia, in Israe­le, in India..ha imbracciato la cara­bina: Obama sta compiendo un at­to di pura simonia, ha detto, ven­dendo le ambasciate ai suoi più fe­deli finanziatori. Con lui ha alzato la voce, fra gli altri, Susan Johnson presidente dell'American Foreign Service Association. Ormai si par­la di cartellini del prezzo su ogni ambasciata: se hai dato a Obama circa 1 milione e 800mila dollari per la campagna presidenziale, sei sicuro di ottenere una bella missio­ne all'estero.
No, non si può certo ridurre la personalità del nuovissimo amba­sciatore americano in Italia John R. Phillips a quella di un banale fund raiser di Obama. Ma il fatto che in un giorno solo il Presidente abbia nominato tre nuovi rappre­sentati all'estero tutti appartenen­ti alla schiera dei suoi migliori fi­nanziatori ultramilionari e abili strateghi della raccolta fondi, ha cominciato a sollevare onde. Sui giornali americani si fa notare che Obama ha portato ieri a 11 il numero dei diploma­tici da lui prescelti nell'ambito dei suoi amici danarosi. Gli ultimi tre sono ap­punto: l'avvocato John R. Phillips che ha contribuito, si di­ce, con 500mila dolla­ri; Matthew Barzun, nominato ambascia­tore in Gran Bretagna e Irlanda, che nella campagna di Obama, di cui presiedeva la parte finanziaria, ha raccolto fino a 700 milioni di dol­lari; e infine Crystal Nix Hines che ha raccolto 500mila dollari e che è stata nominata rappresentante permanente degli USA all’Organiz­zazione Educativa, scientifica e culturale dell’Onu,con sede a Pari­gi. La signora Nix Hines è un'avvo­cato di successo che ha fatto anche la producer televisiva e scrittrice. Barzun invece quando Obama lo ha affascinato era già un investito­re specializzato nel­le compagnie di start up, ed è già stato am­basciatore in Svezia prima di dimettersi nel 2011 per lavorare nella più stretta cer­chia organizzativa di Obama. Il nostro ambascia­tore, John Phillips è un personaggio la cui biografia è ben tornita e oltremodo di alta classe. Phillips è stato defini­to «uno dei cento avvocati più in­fluenti d'America» e il suo grande impegno nel campo dei diritti uma­ni, dell'ambientalismo e dei diritti dei poveri gli ha creato una fama in­discutibile. Questa va a braccetto con quella di innamorato dell'It­a­lia e anche di imprenditore del suo hobby, proprietario com'è di un magnifico residence a cinque stel­le nella campagna toscana da die­ci milioni di dollari. Sua moglie è una delle più quotate strateghe di Obama. Insomma, Phillips fa par­te di una classe dorata di persone molto ricche, molto fortunate, molto colte, molto liberal. Il presi­dente li promuove senza eccessive remore, tanto che un terzo degli ambasciatori da lui nominati sono suoi entusiasti sostenitori: secon­do USA Today, sette dei nuovi am­basciatori hanno messo insieme 500mila dollari di contributi, e un ottavo, Rufus Gifford ha diretto la campagna che ha raccolto più di 715 milioni per la campagna del 2012. Poi, è stato inviato come am­basciatore in Danimarca.
Sarà anche invidia, ma c'è anche qualche buona ragione che porta alcuni ambienti dello State Depart­ment a ribellarsi.
USA Today ripor­ta che un diplomatico molto noto, l'anziano Ronald Neumann che è stato ambasciatore in Afghani­stan, dice che è diventata «una pra­tica accettabile quella della pubbli­ca vendita delle ambasciate».
www.fiammanirenstein.com

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