Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 12/07/2013, a pag. 16, l'articolo di Viviana Mazza dal titolo "Malala festeggia i suoi 16 anni con tutto il mondo".

Malala
Buon compleanno, Malala. La ragazzina pachistana sopravvissuta ad un attentato dei talebani lo scorso ottobre festeggia oggi i suoi 16 anni.
Le hanno sparato alla testa lo scorso ottobre perché difendeva il diritto all’istruzione delle bambine e delle ragazze. Oggi parlerà alle Nazioni Unite, a New York: è il suo primo discorso pubblico dopo l’attentato. «Al suo fianco, ci saranno centinaia di studenti provenienti da più di 80 Paesi. Si riuniranno per una esperienza unica, una Assemblea della Gioventù, dove i diplomatici passeranno in seconda fila, mentre i giovani si approprieranno delle Nazioni Unite», ha annunciato Ban Ki-moon, il segretario generale dell’Onu. «Lanceranno un appello globale per un’istruzione di qualità per tutti».
Malala consegnerà a Ban Ki-moon una petizione che ha lanciato su Change.org a metà giugno, all’indomani della morte di 14 studentesse sue coetanee, uccise da attentatori suicidi in Pakistan. Migliaia di persone di tutto il mondo l’hanno firmata. Nonostante la paura, quella scuola ha riaperto due giorni fa. Malala chiederà ai leader mondiali di fornire la sicurezza, gli insegnanti, le scuole e i libri necessari perché ogni bambina e ogni bambino possano studiare.
Quello dell’istruzione primaria universale è uno degli obiettivi del Millennio, fissato dall’Onu per il 2015. Ma in assenza di sforzi maggiori, l’obiettivo rischia di non essere raggiunto: 57 milioni di bambini restano privi di accesso all’istruzione. Molti di loro vivono in Paesi sconvolti da conflitti. Ci sono poi più di 120 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni incapaci di leggere e scrivere, e dunque di accedere al mercato del lavoro. La maggioranza sono donne.
Malala, la più giovane candidata al Nobel della pace, è oggi un esempio di coraggio per tutte le bambine e i bambini del mondo. Ma come ha sottolineato il segretario generale dell’Onu, «da nessuna parte del nostro pianeta dovrebbe essere necessario un atto di coraggio perché una maestra possa insegnare o perché una ragazza vada a scuola».
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