Laicità, la parola impronunciabile
Commento di Angelo Pezzana
Angelo Pezzana
In Siria ll massacro ha superato la soglia dei 100.000 morti, in Egitto la Fratellanza Musulmana ha dimostrato in un solo anno e mezzo, il suo vero volto, l'accaparramento totale del potere secondo lo schema classico delle dittature,mentre il paese va a rotoli, la Tunisia, forse edotta dall'esperienza dei fratelli egiziani, procede a passi più lenti, anche se l'obiettivo è lo stesso: uno stato islamico. E' solo questione di tempo, ma il destino è la teocrazia, in linea per altro con tutti gli stati musulmani, nei quali il nemico è la democrazia, la modernità. Il popolo non ne puo' più ? vuole fare la rivoluzione ? Lo si stermina, come in Siria, lo si opprime attraverso l'imposizione di una religione di stato che sopprime ogni volontà di cambiamento, anche se solo con un inizio di maggiore libertà, come in Tunisia, Iraq, Turchia, e l'elenco potrebbe continuare per tutti gli altri stati musulmani.
L'Occidente è sordo, i rapporti internazionali sono regolati dall'economia e dalle decisioni degli stati più forti. Russia e Iran, che sanno di godere di una quasi totale immunità per cui possono prendere le decisioni più criminali senza che nessun tribunale internazionale si scomodi ad accusarli, si trovano di fronte a degli Stati Uniti che ripercorrono l'isolazionismo in politica estera secondo il modello roosveltiano degli anni '30. Si illudono i leader della rivolta siriana se pensano che l'Occidente sia intere ssato a modificare lo status quo. Proseguiranno gli appelli, si moltiplicheranno le invocazioni, come " in una guerra non c'è mai un vincitore, solo dei perdenti", una frase che contiene un inganno verso chi soffre una brutale repressione, perchè se vincono i cattivi non è vero che sono anche loro dei perdenti, i cattivi vanno sconfitti, e non certo con le parole.
François Hollande (a destra), con Moncef Marzouki
I segnali, per ora, sono ambigui quando non pessimi. Fra questi ultimi, le dichiarazioni di François Hollande ieri, in visita al parlamento tunisino, dove ha affermato che il paese è la dimostrazione di come è possibile conciliare islam e d emocrazia. Invece di mettere in evidenza l'enorme menzogna, la stampa francese progressista l'ha elogiato, perchè è stato così abile nell'affrontare tutti gli aspetti politici della società tunisina senza mai pronunciare la parola "laicità", proprio così, perchè altrimenti "quella" parola avrebbe potuto mandare all'aria tutto. La cronaca era sul Monde di ieri. C'è da rimanere allibiti di fronte a tanta vergogna, la Francia che rinnega tutto il suo passato laico, ritenendo "laicità" oggi una parola impronunciabile in uno stato islamico. E' questo l'Occidente con cui abbiamo a che fare oggi, è bene non nasconderci nulla, senza demonizzare nessuno, ma anche senza illusioni.Le democrazie, quelle vere, non parlano come Hollande, difendono invece i valori di libertà ovunque e da chiunque siano minacciati. Se necessario anche con la maniera forte, come il passato insegna.