Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 08/07/2013, a pag. 23, l'articolo di Giulia Veltri dal titolo "Il vino kosher dalla Calabria all’America e a Israele".
Quello stesso vino che nei secoli prima di Cristo veniva offerto ai vincitori delle Olimpiadi, oggi sarà sulla tavola degli ebrei di tutto il mondo: da Israele agli Stati Uniti.
A settembre, per la vendemmia, a Melissa – in provincia di Crotone – arriverà una missione di rabbini per testare il livello di purezza dei vini De Luca. Per la prima volta in Calabria, tra le poche aziende del Mezzogiorno, saranno etichettate bottiglie “sacre”, prodotte cioè secondo le regole e i rituali dell’Antico testamento.
«Non siamo ebrei, non abbiamo alcuna ispirazione religiosa ma solo logiche imprenditoriali stanno dietro alla decisione di produrre vino kosher», spiega Vincenzo De Luca, 43 anni e a capo di una piccola azienda vinicola nata nel 1994 a Melissa, un paese che sorge su una collina di fronte al mar Ionio. Qui nel settimo secolo avanti Cristo sono approdati i coloni greci e hanno fondato la città di Crotone, qui Pitagora ha creato una scuola di matematica e di ragionamento e qui da secoli sorgono vigneti forti e pregiati – come il gaglioppo e il greco di Bianco – coltivati ancora oggi secondo le tecniche degli antichi Bruzi.
Sulle colline di Melissa c’è l’azienda De Luca che dalla prossima vendemmia, dopo l’estate, convertirà l’intera produzione – circa 200mila bottiglie – da ordinaria in kosher, da “normale” in “pura”.
Nuovi macchinari, nuovi prodotti di lavorazione del vino e nuove tecniche di vendemmia. Il tutto per ottenere il marchio kosher e sfondare una barriera del mercato.
“L’idea – racconta il titolare – mi è venuta in mente a New York, nel corso di un evento dedicato al vino. Al mercato americano riserviamo una parte della nostra produzione e alcuni clienti ci hanno chiesto prodotti kosher. Mi sono subito informato su regole e costi e ho deciso di investire. Per noi ora si aprirà un bacino importante di forniture e richieste».
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