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La Stampa Rassegna Stampa
08.07.2013 Gran Bretagna: espulso il terrorista palestinese Abu Qatada
una buona notizia. Cronaca di Claudio Gallo

Testata: La Stampa
Data: 08 luglio 2013
Pagina: 13
Autore: Claudio Gallo
Titolo: «Espulso l’imam più pericoloso di Londra. E Cameron esulta»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 08/07/2013, a pag. 13, l'articolo di Claudio Gallo dal titolo "Espulso l’imam più pericoloso di Londra. E Cameron esulta".


Abu Qatada

Una buona notizia, l'imam radicale Abu Qatada espulso dalla Gran Bretagna per essere processato in Giordania.
Non si capisce, allora, per quale motivo il sito internet del Corriere della Sera abbia dedicato alla notizia un articolo di Monica Ricci Sargentini inserendolo nella sezione 'Le persone e la dignità', quasi a voler far passare il terrorista palestinese per una specie di vittima (
http://lepersoneeladignita.corriere.it/2013/07/07/abu-qatada-estradato-in-giordania-per-londra-finisce-un-incubo/).
Ecco il pezzo:

Dopo un braccio di ferro giudiziario durato otto anni e costato ai contribuenti quasi due milioni di sterline, Abu Qatada «il palestinese», uno dei religiosi salafiti considerati più radicali a Londra, è stato estradato in Giordania dove sarà processato per terrorismo. «Sono assolutamente deliziato», ha detto il primo ministro inglese David Cameron, che aveva cercato di espellerlo più volte senza successo.

Poco dopo la mezzanotte di sabato Abu Qatada, il cui vero nome è Omar Mahmoud Othman, 53 anni, palestinese, nato a Betlemme quando era ancora sotto l’amministrazione giordana, considerato da qualcuno il leader spirituale di Al Qaeda in Europa, è stato prelevato da alcuni agenti dalla prigione di Belmarsh, nel SudEst di Londra e portato in un veicolo blindato alla base Raf di Northholt dove lo aspettava un aereo per portarlo ad Amman. La barba lunga incanutita, portava un lungo velo bianco intorno al capo. «Finalmente - ha detto la ministra della Giutizia Theresa May - quest’uomo pericoloso non è più a casa nostra».

Nella capitale giordana la sceneggiatura si è fatta ancora più cinematografica: quattro poliziotti britannici lo hanno consegnato ai colleghi giordani arrivati con un convoglio di dodici auto, stipate di uomini dell’antiterrorismo con i passamontagna in testa. Con molta probabilità adesso è nella prigione di massima sicurezza di Muwaqqar, in un’area militare vicino ad Amman. È già stato sentito da un procuratore che lo ha accusato di cospirazione per condurre attacchi legati ad Al Qaeda in Giordania, fatti che risalirebbero agli anni Novanta.

Dal 2005 Abu Qattada ha passato molti anni in prigione in Inghilterra nonostante non avesse commesso alcun reato grave, è per questo e per il fatto che ad Amman c’era il rischio di tortura, che vari tribunali e la corte europea dei diritti hanno bocciato più volte la sua espulsione . Un trattato di estradizione con la Giordania ha risolto alla fine i problemi di Downing Street, e Amman si è impegnata a non usare la tortura per ottenere confessioni. Adesso Londra si prepara a rendere le espulsioni più facili con una legge meno garantista.

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