Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 26/06/2013, a pag. 45, l'articolo di Giuseppe Calabrese dal titolo "Le notti più dolci del Mediterraneo".
TEL AVIV - È la capitale della movida del Mediterraneo. Metropoli giovane e cosmopolita, aperta ventiquattro ore su ventiquattro, è il punto di incontro di giovani artisti, nottambuli e creatori di moda. «Gerusalemme prega e Tel Aviv si diverte», recita un vecchio detto popolare.
Trecento giorni di sole all’anno, quindici chilometri di lungomare ma soprattutto un’intensa vita notturna che le è valso il soprannome di Sin City, Città del Peccato, fanno di Tel Aviv una delle capitali più glam di tutto il Medio Oriente. I locali qui aprono la mattina e chiudono quando gli ultimi clienti se ne vanno. Spesso non chiudono proprio. Il Benedict (Rotschild Blvd 29), frequentatissimo dai giovani, serve la colazione 24 ore su 24. E lì dove il giorno inizia a confondersi con la notte, la città si anima. L’aperitivo è un rito. Imperdibile il Rothschild 12 (nell’omonimo boulevard), che offre spettacoli dal vivo e dj-set. Raffinata l’atmosfera al Dallal (Shabazi 10), elegante bistrot nel cuore di Neve Tzedek.
Tra le zone emergenti c’è Namal, a nord di Tel Aviv. Nella zona del vecchio porto hanno aperto decine di locali, tra cui il Boya, dove si può iniziare con l’aperitivo e continuare con la cena (è specializzato in carne alla brace). Ma l’ora dell’aperitivo è anche il momento migliore per fare jogging. Quando il sole cala, il lungomare si riempie di una folla di gente che corre indossando coloratissimi completini fosforescenti. Anche per la cena la zona del vecchio porto offre un’infinità di ristoranti, in certi casi un po’ troppo turistici. Per provare la nuova cucina israeliana si può prenotare un tavolo al Mizlala (Nahalat Binyamin 57), che propone piatti innovativi a prezzi accessibili. In menù tartare palestinese con tahina, yogurt e crema di melanzane, calamari ripieni di gamberetti e filetto di triglia in un letto di peperoni. Uno dei posti più alla moda del momento, invece, è il Messa (Haarbaa St. 19), che accanto ha anche la discoteca. I prezzi non sono popolari.
Per i nostalgici della cucina italiana c’è Ernesto (Ben Yehuda St. 90), che propone bucatini cacio e pepe e coda alla vaccinara, oltre a una interessante cantina di vini italiani, che però fanno salire il conto. Ma il luogo di incontro più alla moda è il Montefiore (Montefiore St. 36). Situato al piano terra dell’omonimo boutique hotel, va bene dalla colazione al dopo cena. Per respirare l’atmosfera creativa di Tel Aviv si può fare invece una lunga passeggiata all’interno del quartiere Florentine, considerato il più trendy della città. È frequentato da stilisti, musicisti, fotografi e da molti artisti di graffiti che utilizzano i muri degli edifici abbandonati come tele. Oppure si può fare shopping inseguendo la moda in Sheinkin Street, una volta il cuore bohémien della città. E magari fare un salto da Naama Bezalel, designer israeliana che progetta colorati abiti rétro, in cui è possibile sorseggiare anche un aperitivo. Ricca di fermento creativo anche la vecchia stazione ferroviaria (HaTachana), una volta capolinea della linea per Gerusalemme, oggi trasformata in un centro pieno di caffè, ristoranti e boutique. Il locale più frequentato è senza dubbio il Vicky Cristina, un tapas e wine bar all’aperto che porta il nome del film di Woody Allen. Se capitate a Tel Aviv nel fine settimana, tutti i venerdì Drummers Beach si anima di ritmi tribali per festeggiare l’inizio dello Shabbat. E poi, ecco la notte. Dopo cena i turisti delle ore piccole riempiono le strade, dove risuonano le note dei dj che animano i locali. Tra i più frequentati c’è Abraxas (Lilienblum St. 40), dove ci si può scatenare fino a notte inoltrata. La musica non inizia prima dell’una al Breakfast Club (Rotschild Boulevard 6), il locale preferito dai giovani più cool, mentre la discoteca più glam è senza dubbio HaOman17 (Abarbanel St. 88), che spesso ospita i dj più famosi del mondo. Per concludere (qui si arriva di solito intorno alle 3) e fare mattina si va invece al Cat & Dog (Carlibach St. 23), tempio dell’eccesso e della musica underground, dove può capitare di incontrare anche Madonna.
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