Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Papa Francesco: 'Un cristiano non può essere antisemita' ma nei 2000 anni passati non è stato così
Testata: Corriere della Sera Data: 25 giugno 2013 Pagina: 24 Autore: Redazione del Corriere della Sera Titolo: «'Un cristiano non può essere antisemita'»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/06/2013, a pag. 24, la breve dal titolo "«Un cristiano non può essere antisemita»".
Papa Francesco I
Papa Francesco I sostiene che un cristiano"non può essere antisemita" per le radici in comune fra ebrei e cristiani. Più che il verbo 'potere' avrebbe dovuto usare quello 'dovere'. Viste le radici comuni tra ebraismo e cristianesimo, un cristiano non deve essere antisemita. 2000 anni di storia della Chiesa cattolica sono lì a ricordare che l'affermazione del Papa rimane un wishful thinking se non è associata ad un'opera di verifica storica e cancellazione di tutto quanto è stato sostenuto in passato. Ecco la breve:
«Per le nostre radici comuni un cristiano non può essere antisemita». Con queste parole, papa Bergoglio (Ansa/ Osservatore Romano) ha accolto la delegazione dell'Intemational Jewish Committee on Interreligious Consultations durante l'udienza a loro dedicata. Papa Francesco ha poi rimarcato che la Chiesa «condanna fermamente gli odi, le persecuzioni, e tutte le manifestazioni di antisemitismo». Ha anche ricordato l'«impulso» dato dai suoi predecessori al dialogo, con «gesti e documenti» al «cammino di maggiore conoscenza e comprensione reciproca» negli ultimi decenni. La «Nostra Aetate», nata dal Concilio ecumenico Vaticano II, è così importante per il dialogo ebraico cristiano, perché in essa «la Chiesa riconosce che gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già nei patriarchi, in Mosè e nei profeti».
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