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Palatucci & Pio XII 24/06/2013

Il caso Palatucci presenta alcuni punti oscuri ed altre incontestate attestazioni. Veniamo ai primi. Il numero degli ebrei salvati è controverso. Ritengo che sia stato esagerato dallo zio vescovo, forse per motivi propagandistici ed ideologici (ed anche economici). Ciò che a mio modo di vedere non è chiaro è se nell'esagerato numero di vite salvate (che resta comunque abnorme) sono comprese pure altre persone in pericolo non ebree.
Forse, con il suo comportamento, lo zio vescovo ha voluto contribuire a salvare la capra della macchia antigiudaica che sfociò nell'antisemitismo che rimane impressa nel cristianesimo (e nel cattolicesimo, particolare) e i cavoli delle ristrettezze economiche della famiglia.
Le attestazioni riguardanti l'aiuto fornito ad ebrei che ha contribuito in modo determinate alla loro sopravvivenza di fronte alla mostruosità nazifascista, non credo siano contestabili. Del resto, conosco un membro della Commissione di Yad vaShem che esamina le segnalazioni e non credo che "Monumento e Nome" proceda a cuor leggero nel proclamare qualcuno "Giusto fra le Nazioni". Anche ne avesse salvato un solo ebreo, avrebbe compiuto un'opera meritoria, tenuto conto pure del rischio che correva.
Che poi il soggetto sia stato arrestato e spedito in un lager con l'accusa di spionaggio a favore degli alleati, a mio avviso gli va ascritto a merito, non a demerito. Anche avesse operato per ottenere vantaggi personali non propriamente nobili, non cancellerebbe il merito di aver salvato degli ebrei. Vorrei, infine, segnalare il caso del funzionario di Polizia Gaetano Collotti che, nelle stesse zone in cui operò Palatucci, invece ha turpemente agito in modo opposto e, dal momento che, morto in un conflitto a fuoco, gli fu attribuita una decorazione al merito. Nonostante le nefandezze che vennero alla luce dopo la guerra, la medaglia non gli fu mai revocata.

Maurizio Del Maschio

Aspettiamo tutti gli accertamenti prima di trarre conclusioni. Ciò che però non è accettabile fin da ora è la posizione dell'Osservatore Romano, che ha colto la polemica per portare acqua al mulino di Pio XII, affidando l'incarico alla volonterosa Anna Foa.
IC redazione


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