Il commento per IC7 di Deborah Fait, settimana dal 16 al 22 giugno 2013
Intorno a Israele il Medio oriente sta andando a fuoco, compreso quel pezzetto di islam turco che sta in Europa. Erdogan, con tutte le sue arie da grand uomo sta colando a picco tra gli idranti che colpiscono la folla con liquidi urticanti e la polizia che spara sui manifestanti, dovra’ farne una scorta di veleni e munizioni perche’ pare che 76 milioni di turchi vogliano la sua pelle. Da piu’ di tre settimane il popolo turco manifesta contro Erdogan, il dittatore, quello che a Davos in Svizzera urlava che Israele commetteva genocidio a Gaza, quello che chiamava Israele stato-canaglia, quello che ha mandato contro Israele, per “salvare” i palestinesi, la famosa Mavi Marmara, barca “pacifista” piena di terroristi. Quello per cui Obama ha costretto Netaniahu a chiedergli scusa per aver fatto fuori 9 terroristi. La deputata della Knesset Hanin Zoabi, partecipante della Mavi Marmara, aveva espresso le sue idee “ pacifiche” dopo le scuse( inopportune secondo me) di Nataniahu “Le scuse non bastano, diceva in marzo, ci vuole un procedimento giudiziario internazionale”. Bene io invito per l’ennesima volta la Zoabi, insieme a tutti i suoi amici pacistoidi, a organizzare una barca e di veleggiare verso la Turchia urlando “liberta’ per il popolo turco”, sostando pero’ a Baniyas, porto siriano, dove scaricare medicinali, cibo avariato e palloncini colorati (come quello che i pacistoidi portavano ai gazesi) per il popolo siriano che sta morendo tra l’indifferenza del mondo, pacistoidi in prima linea! Bene, abbiamo scoperto che Erdogan, onorato da Europa e USA, non e’ per niente amato dai turchi che lo considerano, giustamente, un dittatore, un islamista fanatico e sono personalmente contenta che finalmente se ne siano accorti. Meglio tardi che mai, come si dice. Ero molto delusa dalla Turchia, nota per essere l’unico paese islamico amico degli ebrei, non solo tollerante ma proprio amico. Gli israeliani, prima che la politica di Erdogan svelasse tutto il suo odio per Israele, mettevano la Turchia al primissimo posto per passare le vacanze, nei luoghi di villeggiatura turchi si parlava ebraico. Poi e’ finito tutto e baffetto Erdogan, fedele ai precetti islamici che “dove sta un ebreo la’ tu lo devi uccidere se sei un bravo musulmano”, si e’ schierato contro Israele, un tempo alleato di tutti i suoi predecessori. Adesso paga, il popolo turco vuole la sua liberta’ e forse vuole tornare ad essere la societa’ di sempre, civile, tollerante e laica, lo ha dimostrato nel momento in cui migliaia di persone, cessando per una sera gli scontri violenti, si sono radunate in silenzio in piazza Takzim, tutti in piedi, guardando, senza mai abbassare gli occhi, il ritratto di Mustafa’ Kemal Ataturk, primo presidente della Repubblica Turca e eroe nazionale. Quel silenzio dovrebbe spaventare Erdogan piu’ di tutte le rivolte violente Cambiando Paese la situazione e’ drammatica, la Siria ormai e’ diventata un cimitero, centinaia di migliaia di morti che sono destinati ad aumentare. L’occidente mandera’ armi ai ribelli e cosi’ il caos sara’ completo. Abbiamo avuto la dimostrazione con l’Egitto e la Tunisia che i ribelli non sono migliori di chi era al potere. I Fratelli Musulmani sono la feccia che ha defenestrato Mubarak, un dittatore ma, al loro confronto, un agnellino. A proposito di agnellini, tutti stanno esaltando il nuovo presidente iraniano, quello salito al potere al posto di Ahmadinejad, si chiama Hassan Rohani, definito il moderato. Resto sempre stupita da come politici e giornalisti riescano a imbrogliare la realta’ delle cose. Definire Rohani un moderato e’ una bestemmia, come dire che Attila fosse moderato rispetto a Gengis Khan, Mussolini rispetto a Hitler, Abu Mazen rispetto a Arafat. Cosa significa moderato? Che impicchera’ gli omosessuali, le donne, i dissidenti sorridendo? Che cosa significa? Rohani e’ uno dei pretacci khomeinisti, non puo’ essere moderato, forse sara’ piu’ furbo del suo predecessore e regalera’ qualche carota prima di usare nuovamente il bastone. Riguardo a Israele Rohani ha detto chiaro che non esiste ma questo lo dicono anche i palestinesi, no? E anche tanti occidentali, no? Non e’ una novita’. A proposito di Palestinesi, il nuovo primo ministro, Rami Hamdallah, eletto senza elezioni come si usa nei territori occupati dall’ANP, si e’ dimesso dopo 18 giorni, neanche il tempo di sitemare la sua scrivania, ha detto che Abu Mazen vuol fare tutto lui , che comanda solo lui, che non lascia spazio a nessun altro. Ma, ohibo’, non lo sapeva prima? Dove viveva , su Marte? Adesso e’ a colloquio col dittatore palestinese e vedremo cosa succedera’. Intanto vari ministri palestinesi rilasciano dichiarazioni pacifiche dicendo che gli ebrei vanno ammazzati, che Haifa , Jafo, Acri , cioe’ dal nord al centro, e poi avanti con Latrun e Gerusalemme, sono citta’ palestinesi e che nessun colloquio potra’ iniziare senza che Israele rinunci a queste citta’ e accetti di far tornare qualche milione di arabi in quel poco che rimarra’ di Israele. Ottimo vi pare? Proprio ieri Tawkik Tirawi, membro anziano di Fatah ha detto che la politica dei palestinesi non e’ cambiata e che quello che Arafat aveva deciso 40 anni fa e’ sempre attuale: cioe’ eliminare Israele, le modalita’ vanno, a piacere, dal terrorismo, alla complicita’ di certa parte dell’Occidente che non vede l’ora di poter piagnucolare su un Israele che non c’e’ piu’, alla pancia delle donne, come spesso dichiarava l’arciterrorista Yasser, ridendo e sputacchiando. Questa e’ la situazione qua intorno a noi. Aggiungiamo che in Grecia Alba Dorata, il partito neonazista, diventa sempre piu’ forte, in Ungheria i neonazisti hanno il potere. In Italia c’e’ un po’ di caos colla setta del Cinquestelle che cerca ancora di sgomitare anche se per fortuna molti di quelli che avevano votato Grillo si stanno rendendo conto di quale dittatore/guitto/incapace sia. Si e’ “scoperto”, come se non fosse noto a tutti, che in Italia e in tutto l’occidente non mancano i jihadisti convertiti all’islam e arruolati da AlQueda. Cosa vecchia e stravecchia ma l’italiano ammazzato in Siria mentre combatteva coi ribelli, quelli che Obama e Kerry vogliono armare meglio, ha fatto rinascere il problema in tutta la sua pericolosita’. In mezzo a questo bailamme mediterraneo e mediorientale, a Gerusalemme un tizio, definito eccentrico ma io lo chiamerei idiota ( a meno che non venga fuori un’altra verita’dalle indagini della polizia), si mette a gridare davanti al Kotel “Allahu Akhbar” il grido di guerra dei terroristi islamisti e, mentre fa per mettere una mano in tasca, viene freddato da un poliziotto. Concludo tutte queste tragedie con una nota di serenita’. Nonostante le polemiche per l’esagerazione dei festeggiamenti per Shimon Peres, giovedi sera Barbra Streisand si e’ esibita in tutta la sua bravura e la sua passione al Bloomfield Stadium di Jafo, Tel Aviv. Alla conclusione di un concerto meraviglioso che ha visto circa 20.000 persone in piedi ad applaudire in decine di standing ovation, Barbs ha dato a Israele l’emozione di sentirla cantare l’inno nazionale, Hatikva’. Tutti in piedi a cantare con lei, molti, cantando, piangevano. Un’esperienza da ricordare per il resto della vita.