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La Repubblica Rassegna Stampa
22.06.2013 Arriva il calciatore greco che fa il saluto neonazi
Giorgios Katidis, espulso dalla sua squadra greca, approda al Novara

Testata: La Repubblica
Data: 22 giugno 2013
Pagina: 57
Autore: Paolo Berizzi
Titolo: «Katidis finisce in Parlamento: il Novara non lo porti in Italia»

Riportiamo da REPUBBLICA di oggi, 22/06/2013, apag. 57, l'articolo di Paolo Berizzi dal titolo "Katidis finisce in Parlamento: il Novara non lo porti in Italia".


Giorgios Katidis

NOVARA -  E certo: la famosa «seconda chance». Quella che non hanno avuto i deportati ebrei ma lui, povero ignaro, dice che mica lo sapeva e questa, comunque la si voglia vedere, è un po' grossa. Sta di fatto che la mano destra di Giorgios Katidis, il Di Canio ellenico, dopo avere fatto il giro del mondo fieramente tesa nel saluto nazista — il modo garbato del titolare di festeggiare un gol — ha già trovato un nuovo contratto da firmare. Al Novara (serie B, promozione sfiorata ai play-off) Katidis lo aspettano a braccia aperte: manca solo l'ufficialità. Lo aspettano perché è «un centrocampista di qualità». Se poi vogliamo parlare anche del lato umano, allora si scopre che oggi, tre mesi dopo la provocazione, difficile considerarla una marachella, è «un ragazzo conscio». Uno che in campo si è esibito nel saluto romano, ma a sua insaputa. La Federcalcio greca lo ha escluso a vita da tutte le nazionali? Solo un dettaglio, evidentemente. Almeno per i dirigenti del club novarese. Perché figurarsi se quel gesto così etico — sabato 16 marzo, partita di campionato tra I'AEK Atene e il Venia: il 20enne centrocampista corre a esultare sotto la tribuna dello stadio Olimpico di Atene dopo il gol decisivo del 2-1 con il braccio teso a mo' di kapò nazista—non doveva infine essere condonato. Derubricato a «gesto scioccamente inconsapevole». Per il Novara Katidis è «un colpo di mercato». «Tutti hanno diritto a una seconda chance — dice Massimo De Salvo, ad del club piemontese— il suo gesto è stato scioccamente inconsapevole e irrispettoso per milioni di persone chehanno sofferto e pagato conia vita. Ma ora questo ragazzo è perfettamente conscio del significato e del dramma che quel gesto ha rappresentato. Stiamo tesserando un centrocampista di qualità nato nel 1993». La trattativa per portare in Italia Katidis cammina spedita. E solleva polemiche. «Vogliono dargli una seconda chance? Mio nonno, morto a Auschwitz, questa seconda chance non l'ha avuta—sostiene Vittorio Pavoncello, il presidente dell'associazione sportiva ebraica Maccabi — altro che gesto estemporaneo: questo è un giovane indottrinato che ha fatto una cosa meditata. Abbiamo già avuto Paolo Di Canio... Adesso non lasciateci soli a protestare», è l'appello che Pavoncello rivolge alle istituzioni. Il caso finisce in Parlamento. Fabio Lavagno, deputato piemontese di Sel, ha presentato una interrogazione ai ministri Josefa Idem e Angelino Alfano. «È molto grave che il Novara Calcio minimizzi le polemiche. Mi auguro che Lega Calcio e Figc intervengano per evitare ogni forma di tolleranza verso comportamenti ingiustificabili». «Nessuna squadra italiana ospiti questo calciatore filo nazista», chiede il Pd Dario Ginefra. Dal suo collega Emanuele Fiano, presidente forum Sicurezza e Difesa, parte un invito a Katidis a «scusarsi pubblicamente». Lui, il reprobo cresciuto tra le file dell'Aris Salonicco e radiato a vita dalle nazionali, dopo quel gesto in mezzo al campo si era giustificato così: «Non sono un fascista e non lo avrei fatto se avessi saputo cosa significava. Valuto di andare a giocare all'estero, in Grecia mi massacrerebbero al primo errore. Poi, sentendomi daredel fascista, non potrei giocare a cuor leggero». E a Novara come verrà accolto? In città c'è chi propone di invitare Katidis allaposadellatarga-ricordo preparata dal Comune in memoria di Arpad Weisz, ex allenatore della squadra cittadina (e di Intere Bologna) morto in un campo di concentramento. Intanto suwww.forzanovara.net, il sito dei tifosi, sono molti i commenti a sostegno del greco. «I politici pensino ai problemi seri e non se Katidis ha fatto quel gesto», scrive Sandrino. Un altro i.1- tra: «Dovrebbe smettere di fare il calciatore e fare il panettiere?». «Se è stata data un chance a Pietro Maso, la deve avere anche GeorgosKatidis!», è la chiosa di "Over".

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