" Mazel Tov, Mister Peace ! "
da Israele, Deborah Fait
Deborah Fait Shimon Peres
Beh, Israele non e’ abituata a questo. Sto parlando dei festeggiamenti per il 90° compleanno di Shimon Peres, nostro Presidente!
Da non credere, personalita’ americane importanti, artisti di Hollywood, cantanti ebree americane del calibro di Barbra Streisand, gente straricca e famosa, che non si e’ mai sognata di metter piede in Israele quando qui si moriva ogni giorno di terrorismo, per farci sentire un po’ di solidarieta’, e arriva adesso, bella bella e sorridente, per festeggiare Shimon Peres.
Anni fa avevo scritto qualcosa sull’argomento, molto delusa e piena di rabbia, perche’, mentre i palestinesi ci ammazzavano e personalita’ americane e europee andavano dal terrorista Arafat a dirgli quanto lo amassero e quanto noi ebrei fossimo tanto perfidi da volerci persino difendere dai suoi kamikaze, nessuno, dico nessuno, veniva in Israele dove si saltava per aria ogni giorno .
Intorno a noi solo morte seguita da silenzi e accuse.
Tra i piu’ noti amici di Arafat: Oliver Stone, Jose’ Saramago che non si vergognarono di urlare ai microfoni delle TV mondiali che Israele era uno stato nazista.... perche’, aggiungo io, per non essere nazisti avremmo dovuto lasciarci ammazzare senza reagire.
Barbra Streisand
In quel periodo dunque, durato 5 anni, non 5 giorni, nessuna personalita’ del mondo ebraico americano ha pensato di venire a metterci una mano sulla spalla per dirci “non siete soli” ed e’ per questo motivo che non sono per niente emozionata che la Streisand , che ammiro molto come cantante, si sia degnata di arrivare in Israele dopo 30 anni. Dicono che il suo concerto in onore di Peres, a Gerusalemme, sia stato meraviglioso e sono convinta che ascoltare “Avinu Malkeinu” cantato dal vivo dalla voce meravigliosa della cantante sia un’esperienza indimenticabile.
Benissimo! Brava Barbs!
Se fosse venuta a cantare questa preghiera nel 2001 o nel 2004 sarebbe stato ancor piu’ commovente e significativo , come dire, ha perso un treno importante la Streisand ma ormai e’ inutile recriminare.
E che dire dei 500.000 dollari chiesti da Clinton per una conferenza di una sera?
Vergogna chiederli e vergogna pagarli!
Dicevo che Israele non e’ abituata ai culti di personalita’ e siamo tutti un po’ sorpresi che Shimon Peres sia arrivato a tanto dopo aver detto, tempo fa, di aver imparato da sua moglie Sonja la grande lezione della modestia. Se tanto mi dà tanto....chissa’ cosa accadra’ al suo centesimo compleanno .
Shimon Peres con Yasser Arafat
Non si puo’ dire che Peres sia molto amato in Israele dove viene chiamato The looser per non aver mai vinto un’elezione ed essere sempre arrivato secondo a qualcun altro. Qui ancora non gli perdoniamo quell’immagine che fece il giro del mondo, provocando in Israele non pochi mal di stomaco da nausea, quando fu ripreso mentre saliva sul palco del Nobel tenendo affettuosamente per manina l’assassino di migliaia di ebrei, Yasser Arafat il terrorista.
Oggi Peres dice di non essersi pentito di aver voluto gli accordi di Oslo, peccato per lui visto che il seguito fu un’ondata di terrorismo mai vista prima in Israele, ondata che precedette la seconda intifada durata fino alla morte dell’arciterrorista premio Nobel della vergogna.
Non solo Sonja avrebbe dovuto insegnare a Peres la modestia, potremmo citare Golda che riceveva i suoi colleghi della Knesset nella cucina di casa e preparava lei il caffe’, Potremmo citare Ben Gurion che festeggio’ i suoi 80 anni nella sua casetta nel kibbuz di Sde’ Boker, nel Neghev, con due aranciate e qualche burekas.
Potremmo citare lo stesso Rabin rimasto soldato nonostante le manie di grandezza della moglie.
Altri tempi? Pare di si e la prossima volta che mi rechero’ sulla tomba di Ben Gurion e Paula sua moglie glielo diro’: “altri tempi, caro David , oggi si usa cosi’“
Bisogna dire che non e’ tutta responsabilita’ di Peres, la verita’ e’ che dai sfortunati accordi di Oslo, lui e’ riconosciuto dal resto del mondo come la “faccia buona” di Israele paragonata al resto di noi perfidi ebrei israeliani.
E’ il falso mondo pacifista che non riconosce a Israele il diritto di difendersi che ha fatto di Peres una specie di simbolo della pace , idealista e sorridente.
E’ l’ipocrisia del resto del mondo che si sbrodola con frasi del tipo “fate un passo avanti nella pace, israeliani” oppure “fate un passo indietro e ritiratevi dai territori, israeliani”.
E’ l’odio del resto del mondo che coccola e difende i palestinesi e fa in modo che si sentano protetti e giustificati per quanto terrorismo facciano o per quanto rifiutino di sedersi intorno a un tavolo per parlare di qualcosa tipo la pacificazione, senza precondizioni.
Poco importa che Israele sia sempre sotto attacco terroristico da parte di Hamas, poco importa che Abu Mazen predichi che mai ricomincera’ a parlare di “pace” con noi finche’ non rinunceremo a Gerusalemme, finche’ non faremo entrare milioni di arabi in Israele, finche’ non ci ritireremo dietro le linee armistiziali ( non sono confini!) del 1967.
Poco importa che il mondo ci boicotti e ci minacci.
Quello che importa, per soddisfare l’ipocrisia dei nostri tanti nemici, e’ dire che Peres sia l’anima “buona” di Israele , che questo sia costato migliaia di morti ebrei non interessa a nessuno.
Dobbiamo ammettere che grazie al nostro Presidente stiamo ospitando in Israele il Gotha americano e europeo, roba mai vista prima: Bill Clinton, Barbra Streisand, Robert De Niro, Sharon Stone. Tony Blair, tutti insieme qui a festeggiare e a intascare.
Beh, il mondo, per una volta, parla di Israele senza cattiveria, ci fa dimenticare, per un momento, quel cronista della RAI che, parlando dell’Under 21, disse che una della partite si stava svolgendo a Al Quds.
Gerusalemme? Boh, che e’ ? Che Dio lo strafulmini....oops , mi perdoni, Mister Peace, signor Presidente, sorridiamo, diventiamo un po’ idealtisti e diciamo che ci sara’ la pace, che il Medio oriente diventera’ una specie di paradiso dell’Eden, che i palestinesi sono buoni e tolleranti, che .....che.....che.....
Del resto gli ebrei hanno sempre sperato, durante tutta la loro lunga storia, fino a titolare “La Speranza”, l’inno nazionale di casa loro, Israele!
Tanti auguri , fino a 120, e, a festeggiamenti conclusi, fra due mesi....chissa’ perche’ tanto anticipo se il suo compleanno e’ il 2 agosto.... faccia un saltino sulla quella tomba che si trova a Sde’ Boker, forse ricordera’ qualcosa di importante per Israele, forse piu’ importante di una falsa idea di pace: essere essenziale, semplice, diretta, coraggiosa e sionista.
Mazel Tov!