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Israele e lo 'status quo' 17/06/2013

Molto ragionevole il pezzo di Ugo Volli sullo status quo.
La follia di un solo stato e l'altra di due stati fianco a fianco è impraticabile.
Tutte le soluzioni proposte dagli ingenui o dai perfidi nemici d'Israele, ammiccando ai palestinesi, sono buone solo a distruggere lo stato ebraico.
Esso deve rimanere forte come e più di ora, guardando con realismo al futuro.
Dio, il lavoro dei suoi figli e la fortuna gli hanno portato negli ultimi anni prosperità , tecnologia, risorse nuove dal sottosuolo e dal fondale del Mediterraneo.
Alla barbarie che assale l'Eurabia Israele contrappone il suo diritto, la sua civiltà , la sua tolleranza.
Bibi Netanyahu non è un ingenuo: a lui va il grande merito di aver indicato a Israele la via della ricchezza, e di averlo guidato con saggezza sulla via della modernità . Cessate le utopie d'altri tempi del laburismo, lo stato ebraico oggi  è autosufficiente e più libero nel determinare il suo futuro.
Il suo grande contributo al bene dell'umanità è una delle poche luci nel mondo d'oggi.
Ne beneficiano anche i suoi mortali nemici!

Tassilo Delf

Oggi pubblichiamo una pagina con le dichiarazioni di Bibi il 13 giugno scorso ad Auschwitz. Un monito sul quale dovrebbero riflettere quelli che 'consigliano' Israele ignorando la realtà internazionale.
IC redazione


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